martedì 24 novembre 2020

COLORI D'AUTUNNO

 



Sono sempre affascinata dai colori che l'autunno ci regala.
E' l'ultima esplosione di gioia prima che le piante si addormentino nell'inverno. Queste sono le foglie del mio pero, visto dall'alto.
 

sabato 21 novembre 2020

MUFFINS DI MARZAPANE MANDORLE E PAPAVERO

  


Anche se solo dipinto... ho ingolosito l'uccellino col mio maffin, divertendomi con la colazione del mattino e, soprattutto, gustando l'ultimo dolcetto preparato.
Come sempre, cerco qualcosa di nuovo ma che usi gli ingredienti che ho già in casa: odio dover andare a comperare delle cose appositamente per un nuovo dolce.
Mandorle a lamelle, marzapane e semi di papavero? Ma certo, in dispensa! Ricetta aggiudicata, trovata su "spadellandia".

     Ingredienti

120 g farina 0
120 g burro fuso
100 g marzapane sbriciolato *
80 g mandorle a lamelle
2 uova m
80 g zucchero semolato
1 cucchiaio semi di papavero ( io li ho leggermente tostati in padella, senza nessuna aggiunta: diventano più aromatici )
200 ml di latte intero fresco
1 limone bio, succo e buccia
16 g lievito in polvere
pizzico sale



      
 
     Procedimento
 
Tritare grossolanamente le mandorle, lasciando un po' di lamelle intere per decorare, e mescolarle alla farina già setacciata col lievito.
In una ciotola sbattere con una frusta le uova con lo zucchero e il pizzico di sale, senza montarle; aggiungere a filo il succo del limone, il latte e il burro, sempre lavorando con la frusta. Aggiungere il marzapane, poi i semi di papavero e la buccia di limone.
Versare il composto ottenuto, un po' alla volta, sulla farina, sempre mescolando con la frusta. Amalgamare con cura gli ingredienti senza lavorare troppo a lungo, altrimenti i muffins possono risultare gommosi.
Distribuire l'impasto negli stampini imburrati e infarinati, senza riempirli del tutto, decorare con le lamelle di mandorle messe da parte e infornare a 180°- forno statico- per 20/25 minuti. Prima di estrarli dal forno, lasciarli ancora dentro, a forno spento e sportello aperto, per cinque minuti.





 
* NOTA Il panetto di marzapane, morbido e appiccicoso che mi ritrovavo, non era assolutamente sbriciolabile. Perciò l'ho tagliato a fettine e messo circa 10 minuti in freezer; una volta indurito, ho potuto tritarlo più o meno grossolanamente.
 
 


 

 

 

 

 

 

 



sabato 31 ottobre 2020

TORTA COLOMBIANA DI PLATANO

 

 

Già, "platano". Naturalmente non è il platano delle nostre parti, albero molto bello per viali e ombra. E' un'altra specie di banano, precisamente la musa paradisiaca, (chiamata platano in Colombia), che dà frutti uguali, come forma, alle banane, ma più grandi: lunghi dai quindici ai trenta centimetri e che si mangiano solo cotti.

Riporto la fotografia trovata sull'Enciclopedia della Scienza e della Tecnica, visto che non ho pensato di fotografare i tre frutti che mi sono stati regalati, con tanto di ricetta, da una persona colombiana.

 


I platani si possono usare per ricette salate o dolci, sia quando sono ancora verdi sia quando la buccia è molto scura e il frutto è molto maturo.
Infatti questo dolce è stato pensato per utilizzare i platani molto maturi, per non buttarli. 
Ne ho ricevuti tre, con la buccia ormai a macchie scure, ma dentro il frutto era perfetto, di un bel giallo-crema. La torta si chiama, in Colombia, "torta di maturo"
 

      TORTA  DE  MADURO
 
     Ingredienti
 
3 platani
360 g farina 0
150 g zucchero
500 ml latte
6 uova m
10 g lievito in polvere
pizzico sale
uvetta qb

     Procedimento

Frullare a purè i tre platani crudi, poi aggiungere la farina, già setacciata col lievito in polvere, e tutti gli altri ingredienti. Mescolare bene il tutto per renderlo omogeneo; si ottiene un impasto assai morbido. Versare nello stampo e mettere in forno statico a 170° per un'ora e mezza.
 
 
 


Il risultato del mio dolce mi aveva lasciato molto perplessa: la superficie non era liscia ma a grosse bolle, e la consistenza interna era particolare. Credevo di aver toppato.
Sottoposto il dolce al giudizio di due donne colombiane, mi son sentita dire che così si presenta la torta anche nelle loro pasticcerie, e che era- oltre che ben riuscita- anche molto buona. 
Grande soddisfazione mia per aver fatto bene una cosa mai vista né assaggiata.
Ecco perché la propongo: se avete voglia di qualcosa di insolito... provate la torta di platano maturo.


    



domenica 18 ottobre 2020

CALAMARETTI ALLA PIASTRA

 


Aaahh... la soddisfazione! Quando si trovano calamaretti davvero piccoli e freschissimi, farli alla piastra è pura goduria. Magari sarebbero ancora meglio alla griglia, ma, dato il tempo ballerino tra sole e pioggia e la poca voglia di ripescare la griglia in oscuri meandri, la piastra in ghisa è stata un buon succedaneo.
Sono dolci, morbidi, saporitissimi.
 
     Ingredienti
 
calamaretti freschissimi
olio evo
sale e pepe
erbe aromatiche

Usare solo il mantello dei calamari. ( Con teste e tentacoli si può fare un sughetto ). Tagliarlo dal lato lungo e aprirlo. Asciugare per bene i due lati, e poi immergere tutti i calamaretti pronti in una marinata preparata con olio, succo di limone, sale, pepe ed erbe aromatiche. ( Io non ho avuto il tempo di raccoglierle nell'orto prima del buio e così non le ho messe; devo dire che non mi sembrano indispensabili! )
Adagiarli sulla piastra già calda e cuocerli due minuti per parte. 
I miei si sono arricciati, ma cotti bene ugualmente.
Incredibilmente buoni!

martedì 13 ottobre 2020

SARDONI IN SAVOR alla triestina

 

Era tanto che non li preparavo così. Per i non triestini: i sardoni sono le alici. 
Non so perché, ma talvolta mi capita di dimenticare per un po' qualche ricetta, anche amatissima. Improvvisamente li ho ricordati con una gran voglia di gustarmeli. Ed eccoli pronti; devo solo aspettare  due giorni affinché si insaporiscano per bene.
C'è anche una simpatica leggenda che li riguarda, viva tra i pescatori dell'Alto Adratico, raccontata da Cesare Fonda, con le altre informazioni storiche.
Nella prima metà dell'ottocento, il Signore scelse proprio un mercoledì d'agosto per chiamare a sé il venerato arciprete di Chioggia. Messo al corrente del luttuoso evento, il Patriarca di Venezia espresse il vivo desiderio di dare l'estremo saluto al prelato, ma, a causa di inderogabili altri impegni, non avrebbe potuto essere presente prima del lunedì successivo.
"Sinque giorni!", esclamò un vecchio pescatore "Con 'sto caldo? A ne tocarà fare l'arciprete in savor, ciò!"
Anche da questa battuta del pescatore si può dedurre che "il savor" nasce dalla necessità di conservare il pesce pescato abbondantemente d'estate.
La prima notizia sicura su questa preparazione, che ha generato tutte le marinate oggi note con questo e altri nomi ( carpione, scapece, escabeche, scapeccio ecc. ), si rintraccia nel De Re Coquinaria di Apicio, del primo secolo a.C. E' molto probabile che la ricetta sia tra quelle che furono aggiunte più tardi, data la sua estrema semplicità in contrasto con la complessità e sontuosità delle altre ricette apiciane.
Tanta semplicità si è conservata soltanto nel "savor triestin".

 


     Ingredienti

1 kg di sardoni fritti, sgocciolati e raffreddati

1 cucchiaio di olio evo delicato

1 kg di cipolla tagliata a fettine molto sottili

1 bicchiere abbondante di buon aceto bianco

1 o 2 foglie di alloro 

sale e pepe

     Procedimento

Versare l'olio in un tegame largo e basso, ungendo con cura tutto il fondo. Il tegame deve contenere comodamente tutta la cipolla; aggiungere sale e pepe e, dopo aver mescolato bene, coprire il tegame e metterlo su fiamma molto bassa per cinque minuti: la cipolla cederà la sua acqua. Continuare la cottura a recipiente scoperto, sempre a fiamma bassa, mescolando ogni tanto. Se la cipolla tende a scurirsi troppo aggiungere un po' d'acqua. Quando tutta la cipolla sarà diventata trasparente e di colore rosato, unire un bicchiere abbondante di ottimo aceto bianco e un po' meno di acqua fredda. Il liquido dovrebbe coprire di almeno un dito tutta la cipolla. Unire l'alloro, alzare la fiamma al massimo e far bollire a recipiente scoperto finché il liquido sarà ridotto della metà.
Stendere sul fondo di una terrina uno strato di savor, disporre su questo uno strato di sardoni fritti, e continuare alternando gli strati. L'ultimo deve essere di savor. Versare nella terrina anche tutto il liquido rimasto e conservare in luogo fresco. E' bene lasciar marinare il pesce almeno un paio di giorni, prima di servirlo.

domenica 4 ottobre 2020

MANDORLE CIOCCOLATO E 5 ALBUMI

 

 

Quando hai preparato un dolce con soli tuorli, che fai? Semplice: un dolce con soli albumi. E' quello che "con grande dispiacere" ho dovuto fare. Ho scartabellato qualche mio vecchio libro tedesco ( di Katharina Prato ), dove so di trovare quello che fa per me, ed ecco pronte morbide, goduriose fettine per la colazione. E la giornata comincia molto meglio.

     Ingredienti

63 g di cedro candito finemente tritato

94 g di cioccolato grattugiato

5 albumi ( di uova m )

175 g di zucchero 

156 g di mandorle finemente tritate

buccia grattugiata di mezzo limone

 


      Procedimento

Mescolare in una ciotola lo zucchero, le mandorle, il cedro candito, il cioccolato e la buccia del limone. Montare gli albumi a neve molto soda ( non con il sale ma con un cucchiaino di succo di limone ) e aggiungerli alla miscela precedente con attenzione. Versare il tutto in uno stampo ( ho usato uno di 22 cm di diametro ) imburrato e infarinato e metterlo in forno statico a 180° per un'ora. Prova stecchino.
Quando la torta è raffreddata si può ricoprire con una ghiaccia al rum.
 
     Ingredienti
 
120 g di zucchero a velo
2 cucchiai di acqua
1 cucchiaio di rum
 
Mescolare in un pentolino i primi due ingredienti e riscaldare a fuoco basso finchè il tutto diventa limpido; aggiungere alla fine il rum e quindi versare rapidamente la miscela sulla torta in uno strato sottile.

Non sono contenta del risultato sulla  mia torta. Secondo me ci vogliono almeno 150 g di zucchero a velo e acqua in proporzione: il mio strato è risultato troppo sottile, non ricopre, ma non ho avuto la voglia di fare altra ghiaccia.
Ho decorato con dei fiorellini di cioccolato bianco, avanzo di esperimenti precedenti.




venerdì 2 ottobre 2020

CESTINI DOLCI

 


Cercavo ispirazione per un dolcetto da colazione che non fosse la solita brioche, e così son ricorsa ad un libretto di Iginio Massari ( A scuola di pasticceria con Iginio Massari Nr 8- Biscotti ).

Come non innamorarsi subito di questi cestini? Detto-fatto, eccoli pronti. Inutile dire che sono squisiti...

     Ingredienti

250 g burro

250 g zucchero a velo

1 g di sale

1/2 bacello di vaniglia

scorza grattugiata di 1 limone

500 g farina 00

80 g di tuorli

100 g latte

3 g lievito in polvere



     Procedimento

Nella planetaria ( o manualmente ) montare, con lo scudo, il burro con lo zucchero, il sale, i semini di vaniglia e la scorza di limone. Aggiungere metà della farina setacciata poco per volta, alternandola ai tuorli mescolati con il latte.

Mescolare la farina rimasta con il lievito e aggiungerli al resto con una spatola. 

Con un sac à poche con bocchetta dentellata modellare dei pasticcini a forma di rosetta in un pirottino da inserire in uno stampino di teflon o in uno stampo multiplo da muffins. 

Forno a 190° per 15/20 minuti.


 

Con queste quantità mi sono venuti 14 cestini in pirottini da 7 cm di diametro.












venerdì 25 settembre 2020

COTOLETTE DI PEPERONI

 

 

Ho scoperto per caso, sfogliando un libro ( "Buono di Natura" ), questa ricetta che mi è apparsa subito molto stuzzicante.

La stagione dei peperoni è quasi passata, peccato! Però si può trovare ancora qualcuno di quelli belli carnosi che danno tanto sapore e soddisfazione in cucina.

Calcolare circa un peperone a testa.

La ricetta è semplicissima: si tratta di arrostire dei peperoni gialli, già tagliati a falde regolari, dopo averli messi in una teglia coperta da cartaforno. Una volta pronti,  ( forno a 200° finché la pelle è bruciacchiata ), coprirli a campana con una ciotola e farli riposare per alcuni minuti: in questo modo sarà molto facile spellarli.

Passare le falde nella farina scuotendo via l'eccesso, poi nell'uovo sbattuto e quindi nel pangrattato. Friggere in abbondante olio ( di arachide ).

Servirli caldi su carta per fritti, salati all'ultimo momento.



Sono un ottimo sostituto delle cotolette di carne.



 



giovedì 6 agosto 2020

SODDISFAZIONI...






Questo non solo è un pomodoro molto grande, della qualità chiamata bistecca, ma è il risultato di una semina particolare.
In pieno periodo corona-virus, non potendo andare in agraria, ho rispolverato sementi mie: ma quelle trovate erano del 2014. Ben sei anni fa!!! Ho provato ugualmente a seminarle: sono spuntati tutti i semi!   
Devo dire: una grandissima soddisfazione e un ringraziamento a madre natura.

domenica 21 giugno 2020

TASCHE DI SFOGLIA




Avevo in freezer della pasta sfoglia, home made secondo la ricetta di Massari, che aspettava di essere utilizzata. Leggendo qua e là, ho trovato l'ispirazione per queste tasche che ho farcito assemblando più ricette.
Devo dire che sono soddisfatta del risultato: la sfoglia secondo Massari viene ottima e regge benissimo in freezer, le mele caramellate sono squisite e stanno benissimo con l'uvetta e la frutta secca.

Quando faccio la pasta sfoglia, ne preparo parecchia e poi la divido in porzioni da 250 g per congelarla : è il peso della sfoglia che si trova pronta.

     Per la farcia:

sono andata ad occhio come quantità; dopo aver steso col matterello la sfoglia ed aver ricavato sei quadrati di circa 13 cm di lato, ho calcolato che mi ci voleva una manciata buona di farcia per ogni pezzo.

     Ingredienti

3/4 di una mela media
uvetta ammollata
noci tritate grossolanamente
nocciole tritate grossolanamente
3 cucchiai di zucchero
cannella
1/2 cucchiaio di maizena
Ho messo volumi uguali di uvetta, noci e nocciole ( prima di tritare ), direi una manciatina per ogni tipo.

     Procedimento

Pelare e tagliare a pezzetti piccoli la mela; metterli in una padella con lo zucchero e la cannella a fuoco molto lento, coperti, in modo che la mela si ammorbidisca rilasciando del sughetto. A questo punto aggiungere la maizena e riscaldare ancora brevemente finché la miscela si condensa un po'. Togliere dal fuoco e aggiungere il resto degli ingredienti, mescolando con cura.
Far raffreddare il tutto, dividerlo in sei parti e farcire i quadrati di sfoglia ripiegandoli poi in due. Con i rebbi di una forchetta premere gli orli delle tasche perché non si aprano in cottura. Forno a 200° per circa 20 minuti.
Cospargere le tasche, raffreddate, con zucchero a velo.



LAMPONI MAXI



Un ennesimo regalo della natura: quest'anno i lamponi del mio giardino sono particolarmente belli e grandi.
Una vera soddisfazione raccoglierli e gustarli.

domenica 31 maggio 2020

BRIOCHE FILANTE




Eh, sì... ennesima brioche. C'è poco da fare, ma, quando penso alla colazione del mattino, mi vengono in mente soltanto impasti tipo brioche o Gugelhupf, più o meno farciti, ma sempre di quel genere. Talvolta mi scappa una crostata, ma più raramente.
Questa l'ho trovata su "la mia pasticceria moderna" e per dir la verità il titolo è: brioche filante con gocce di cioccolato. Solo che non ho potuto mettere il cioccolato perché il marito non deve mangiarlo. Pazienza, è davvero ottima lo stesso... anche se mi è venuta meno filante dell'originale, almeno a vedere le foto. Comunque è una nuvola.
Purtroppo, quando si fanno certi lavori, non bisogna assolutamente aver fretta. Ma in questo periodo, rimasta senza aiuti in casa a causa del coronavirus, di fretta ne ho sempre tanta per la quantità di lavoro da fare. In più ho fatto qualche modifica alla ricetta originale.

     Ingredienti

320 g di farina 0 forte con W 350 o anche manitoba ( io ho usato farina 00 con W 330 )
150 g latte tiepido
8-10 g lievito di birra fresco ( messi 10 per fare più in fretta )
75 g di zucchero
5 g di sale
70 g di burro Lurpak a temperatura ambiente ( ho usato burro bavarese )
1 uovo
100 g di gocce di cioccolato ( che io non ho potuto mettere )


      Procedimento

Sciogliere nella ciotola della planetaria il lievito con il latte tiepido, 15 g di zucchero e 150 g di farina presi dal totale. Mescolare e attendere che si formino delle bollicine. Aggiungere la farina e lo zucchero rimanenti, l'uovo e miscelare con la foglia finché è tutto ben amalgamato. Unire il burro a cubetti poco alla volta, facendolo assorbire prima di aggiungerne altro. Lavorare fino ad ottenere un impasto liscio, incordato. Cambiare gancio mettendo l'uncino, aggiungere il sale e amalgamare. Formare una palla e metterla a lievitare, coperta, fino al raddoppio.
Ho diviso l'impasto in sette palline per ottenere, a dolce sfornato, delle parti di circa 80 g come da foto. ( Gli 80 g fanno parte della dieta del marito .. )



Formare dei rotolini da ogni pallina inserendo in ciascuno parte dei 100 g di gocce di cioccolato ( cosa che io non ho fatto ), sistemarli in uno stampo da plum cake di 30x11 cm, imburrato e infarinato. Lasciar lievitare al raddoppio, spennellare con latte, ( eventualmente cospargere con altre gocce di cioccolato ) e mettere in forno a 170° per circa 25 minuti. Prova stecchino!

Sono convinta che, con le gocce di cioccolato, la brioche ci guadagna; ma è davvero ottima anche così e soprattutto morbidissima.



mercoledì 20 maggio 2020

CIAMBELLINE GRECHE



   
 
Irene, qui, le chiama "koulourakia anevatà", ma ho semplificato il loro nome in ciambelline greche perché decisamente più comprensibile per chi non sa il greco.
La ricetta mi ha stuzzicato la curiosità con i suoi ingredienti... per cui... eccole, con soddisfazione! Sono davvero aromatiche e molto gradevoli per la colazione del mattino.

Riporto pari pari lo scritto di Irene.

     Ingredienti

450 g di farina ( ho usato la 0 )
12,5 g di lievito di birra
60 g di zucchero + 1 cucchiaino da tè
100 ml di spremuta di arancia
20 ml di tsipouro ( o grappa bianca; ho usato questa )
40 ml di olio d'oliva
2 "lacrime" di mastiha - facoltativo; ( non le ho e per dir la verità non so neppure cosa sono )
150 ml di acqua alla cannella.

     Procedimento

Acqua alla cannella: mettere 200 ml di acqua ( una parte evapora con la bollitura ) in un pentolino, aggiungere un bastoncino di cannella e 3-4 chiodi di garofano. Far bollire per 5 minuti e lasciar raffreddare senza togliere le spezie.

Pestare nel mortaio le " lacrime" di mastiha con un cucchiaino di zucchero, fino a ridurre a farina.
( A questo punto ho fatto leggere modifiche al procedimento di Irene. )
Versare nella ciotola della planetaria 150 ml dell'acqua alla cannella dopo averla filtrata, sbriciolare dentro il lievito, aggiungere due cucchiai di zucchero e due di farina- presi dal totale-, mescolare molto bene e lasciar riposare finchè si formano delle bollicine in superficie.
A questo aggiungere tutti gli ingredienti liquidi, lo zucchero ( ci andrebbe pure la mastiha ) e la farina. Amalgamare il tutto molto bene, lavorando per una decina di minuti, fino ad ottenere un impasto morbido, elastico e lucido. Formare una palla e farla lievitare al raddoppio.
Dividere l'impasto in tanti pezzi uguali ( mi sono venuti 13 pezzi da 60 g ).
Con ogni pezzo formare un rotolino di circa 22 cm e chiuderlo a ciambella. Sistemarli tutti su teglia coperta da carta forno, distanziati, e farli lievitare ancora una trentina di minuti.
Forno a 180° per circa 30- 35 minuti. Prova stecchino.



 
Nella foto seguente si vede molto bene una mia prova con lo stecchino, per verificare la cottura...










giovedì 23 aprile 2020

ROSAIO IN FIORE




In un periodo così difficile come questo di isolamento a causa del coronavirus, un rosaio nel pieno splendore della sua fioritura rallegra il cuore e fa ben sperare. 
Però il pensiero va al confronto tra noi e la natura... La natura vince sempre.

domenica 19 aprile 2020

SEPPIE PER ANTIPASTO





Avevo voglia di qualcosa di fresco e appetitoso e dovevo utilizzare delle bellissime seppie. Scartabellando, come al solito, tra i miei libri, ho trovato questa ricettina su un libro di Cesare Fonda: insalata di seppie e sedano. 
Controllati gli ingredienti, li avevo quasi tutti, cosa che in questo brutto momento non è sempre facile.

     Ingredienti per 4 persone

500 g seppie pulite e affettate
1 costa di sedano bianco tritata grossolanamente
1 manciata di olive verdi ripiene, affettate ( io non le avevo ripiene, ho messo olive verdi snocciolate e tagliate a pezzettoni )
olio evo saporito
sale e pepe nero abbondante

Lessare le seppie per 10 minuti in acqua leggermente salata, scolarle e farle raffreddare. Passarle in una insalatiera e aggiungere gli altri ingredienti.
Meglio lasciar insaporire il tutto per un'oretta prima di servire.



venerdì 3 aprile 2020

TORTA -- CROSTATA




Mi sono un po' sbizzarrita: stanca di fare le solite crostate, ho voluto provare qualcosa di diverso, visto che avevo tutto il tempo per "giocare" a fare la pasticciera.
Così ho tirato fuori dal dimenticatoio: uno stampo poco usato, un matterello che lascia un'impronta floreale, mai usato, della gelatina home made di colori ( e frutta ) diversi. Ho mescolato il tutto con un po' di fantasia e una crema trovata sul web ( se ho ben capito, di "uccia3000" ), e ne è uscita questa che, più di una crostata, sembra una torta. Ah... ci vuole anche un po' di pazienza!
Il tutto senza l'ombra di un uovo, come necessita il marito. Naturalmente potete usare la frolla che preferite.
Per di più è davvero buona: piena approvazione dell'interessato. Soddisfatta!

     Ingredienti per la frolla ( da La vetrina del Nanni, già usata qui )

85 g burro
85 g zucchero
scorza gratt. di 1/2 limone
60 g latte fresco intero
200 g farina 00 debole ( io uso la griffig austriaca )
50 g fecola
2 g lievito in polvere
pizzico sale

Per essere sicura di avere frolla anche per la copertura ho usato una volta e mezza queste quantità. Il diametro- se così vogliamo chiamarlo- di questo stampo, da lato a lato, è di 20 cm. Il bordo è alto 4 cm.

      Ingredienti per la crema

350 ml di succo d'arancia
120 g di zucchero
35 g maizena
50 ml acqua a t.a.

Per decorare, due gelatine di colore diverso, q.b.

     Procedimento

Preparare la frolla in anticipo, meglio di tutto il giorno prima, e metterla in frigo.
Mescolare il burro con lo zucchero, il sale e la scorza di limone; aggiungere poco latte dal totale, tanto da sciogliere meglio lo zucchero; poi la farina già setacciata assieme alla fecola e al lievito, il resto del latte e lavorare brevemente per ottenere un impasto uniforme e compatto. Se troppo asciutto aggiungere 1-2 cucchiai di latte ( non ho avuto bisogno ).
Avvolgere nella pellicola e mettere a riposare in frigo a 4°.
Per la crema: mescolare in un pentolino lo zucchero, la maizena e l'acqua, poi aggiungere il succo d'arancia e portare su fiamma bassa, sempre mescolando, finché la crema si addensa; bastano pochi minuti. Farla raffreddare, così si rassoda.
Dopo il riposo, rilavorare l'impasto manualmente per renderlo malleabile e dividerlo in tre parti: due serviranno per foderare lo stampo e una per la copertura.
Stendere col matterello a rilievi la terza parte, poggiandola su cartaforno e incidere la sfoglia con lo stampo: è la parte che coprirà la crostata. Metterla, sempre su cartaforno, per un po' in freezer, in modo che sia facile coprire la crostata senza romperla o rovinarla.
Stendere il resto dell'impasto col solito matterello e foderare lo stampo, completando bene anche i lati e curando che la frolla, all'orlo, sia perfettamente orizzontale: si appoggerà di su la copertura e dovrà essere orizzontale!
Una volta foderato lo stampo, cospargere con Mycryo ( burro di cacao ) la base, come ho fatto io, ( o spennellare con albume ) e quindi riempire  fino all'orlo con la crema; appoggiare di su la sfoglia tolta dal freezer, che dev'essere di stretta misura, e mettere in forno a 180°/190° per circa 40/45 minuti.  




Una volta raffreddata, ho decorato i fiorellini incisi sulla copertura con due gelatine diverse, una di uva e una di melagrana, che trovate qui. Ma non sono contenta: ho riscaldato le gelatine per renderle fluide e non sono rimaste solo nell'incavo dei fiorellini ma hanno macchiato un po' in giro. Pazienza!




Mi è avanzata un po' di frolla e l'ho usata per questa tartelletta: sulla base di frolla ho messo un po' di confettura ( avevo aperto un vasetto di confettura di  miei fichi ), poi fettine sottilissime di mela e forno a 180° per 20 minuti.



martedì 31 marzo 2020

MUFFINS CIOCCOLATO E NOCCIOLE




Ho visto questi muffins qui
Non ne faccio spesso; dimentico che sono pratici proprio per le loro dimensioni: a mangiarne uno non ci si sente in colpa!
Siccome Giulia Pignatelli è una garanzia, li ho brutalmente copiati: semplici, rapidi e piacevoli. Ricopio le sue indicazioni.

     Ingredienti liquidi

1 uovo
80 g olio di semi ( ho usato di arachide )
120 g latte

     Ingredienti solidi

180 g farina ( usata la 0 )
30 g cacao amaro ( secondo me basterebbero anche 25 g )
100 g zucchero
100 g nocciole tritate
8 g lievito in polvere
vaniglia
gocce di cioccolato fondente qb ( ho messo 35 g )

     Procedimento

Miscelare gli ingredienti liquidi e, a parte, quelli solidi tra loro: farina, cacao, lievito e vaniglia; a questi aggiungere lo zucchero e le nocciole, quindi versare tutti gli ingredienti solidi in quelli liquidi. Mescolare per rendere il tutto omogeneo, aggiungere ancora le gocce di cioccolato e versare nei pirottini, già inseriti negli stampi da muffins, riempiendoli a metà. La ricetta dice di guarnire con altre gocce e nocciole, cosa che non ho fatto. Infornare a 180° per 20 minuti. ( Prova stecchino, sempre utile! )



domenica 15 marzo 2020

DOLCE CON TRECCIOLINE





Avevo voglia di una coccola per il mattino; ma dopo tanti dolci, buoni ma sempliciotti, che non ho neanche riportato qui, volevo qualcosa di carino. Così sono andata a scartabellare tra i miei amati testi austriaci ed ho trovato quanto desideravo  su una collana della Oetker; mi è piaciuto per due motivi: la forma e il fatto che avevo tutti gli ingredienti in casa, cosa quasi fondamentale in questi duri momenti di Coronavirus.

E' semplice, solo la copertura è un po' elaborata, ma trovo che dia una certa grazia. Mi è riuscito un po' troppo colorato: una tinta più chiara farebbe risaltare meglio l'intreccio.





     Ingredienti

500 g farina 00
16 g lievito secco
120 g zucchero
1 bustina zucchero vanigliato ( 8 g )
pizzico sale
1 uovo
120 g burro morbido
250 ml latte tiepido

     Farcia

200 g mandorle tritate
200 g zucchero
qualche goccia di aroma di mandorle amare
1 presa cannella
40 g burro morbido
2 uova

1 uovo sbattuto per spennellare

Setacciare nella ciotola della planetaria la farina e mescolarvi molto accuratamente il lievito; aggiungere poi tutti gli altri ingredienti e lavorare molto a lungo ( circa 20 minuti )  l'impasto finché si staccherà dalle pareti della ciotola. Coprirlo e farlo lievitare circa 40 minuti, al caldo, fino al raddoppio.

Per la farcia, mescolare bene fra loro le mandorle con lo zucchero, l'aroma e la cannella. A parte montare a spuma il burro e unire a poco a poco le uova e la miscela di mandorle.

Rilavorare bene sul tavolo l'impasto e dividerlo in due parti. Stendere una metà col matterello  formando un cerchio un po' più grande della base dello stampo da usare ( diametro 26 cm ). Ungere lo stampo o foderarlo con cartaforno e poggiare la base preparata, facendola risalire sui bordi per circa 1-2 cm. Stendere la seconda metà dell'impasto della misura esatta dello stampo e poi prepararla come nella foto: meglio vedere che tante spiegazioni.





A questo punto versare la farcia sulla base e poi ricoprirla con le treccioline preparate. Spennellarle con l'uvo sbattuto, e far lievitare ancora per circa 30 minuti. Eccolo pronto da infornare.



Infornare sul secondo livello, dal basso, del forno a 200° per circa 40 minuti.

 



NOTA

Purtroppo non ho uno stampo di 26 cm di diametro, e ho usato uno di 23 con questo accorgimento: ho diviso l'impasto in circa tre parti. Due mi sono servite per la base e una per la copertura, che comunque è venuta troppo cicciotta lievitando ancora in forno. Copre quasi del tutto la farcia che si potrebbe vedere un po' di più.
Ma è di un buono...

mercoledì 26 febbraio 2020

NUVOLA...SENZA...




Sì: senza burro, senza latte, senza uova.
Purtroppo, per un familiare, devo accedere al mondo del "senza". Cosa che non mi entusiasma affatto, ma tant'è! 
Questo, però, non significa anche mangiar male; si può benissimo trovare il modo di preparare cose molto piacevoli, come questi morbidissimi panini che ho farcito con zucchero e cannella. 

     Ingredienti

280 g acqua tiepida
50 g zucchero
30 g olio evo delicato
25 g lievito compresso
500 g farina 00
pizzico sale

50 g circa di zucchero mescolato con un cucchiaino ben colmo di cannella

     Procedimento

Sciogliere nell'acqua tiepida lo zucchero e il lievito, aggiungere l'olio e versare il tutto sulla farina. Lavorare per un po' l'impasto, quindi unire il sale. Incordare. Coprire e far lievitare al raddoppio. Lavorare brevemente l'impasto e dividerlo in 10 pezzi da circa 85 g l'uno.
Formare col matterello, da ogni pezzo, un rettangolo di circa 4/5 mm di spessore; cospargerlo abbondantemente con lo zucchero e la cannella lasciando un bel margine pulito tutto attorno, quindi arrotolarlo molto strettamente dal lato corto fino a formare il panino. Depositarlo su teglia coperta da cartaforno e coprirlo. Procedere così con tutti i pezzi e farli lievitare coperti.
Infornare a 200° per 15/20 minuti. Prova stecchino.

Un panino tagliato si presenta così:




In questo ho messo troppo poco zucchero e cannella...  non vengono tutti uguali; ma la sofficità risalta.

Volendo, si possono sostituire zucchero e cannella con la confettura preferita.

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      13/04/2020  Pasqua

Mi sono letteralmente innamorata di questo impasto e l'ho rifatto per produrre queste pseudo-pinzette ; non era il caso che facessi i dolci tradizionali, anche perché per Pasqua eravamo in due e uno non deve mangiare uova... Ma un segno di Pasqua lo desideravo tanto!
Contentissima e sempre più entusiasta della ricetta.
Con le stesse quantità su scritte mi sono venuti sei dolcetti di 133 g ciascuno, dopo cotti.





venerdì 17 gennaio 2020

NODINI IN PADELLA DELLE SORELLE SIMILI




Sono debitrice delle Sorelle simili: ho il loro primo libro sul pane e da lì ho cominciato la mia produzione casalinga che dura ormai da parecchi anni. Con tanto di lievito madre autoprodotto e tanta soddisfazione.
I nodini in padella li avevo già fatti parecchio tempo fa; poi, come tante cose, li ho dimenticati. Improvvisamente li ho ricordati e mi è venuta una gran voglia di assaporarli di nuovo; però nel libro che ho non è riportata quella ricetta. Così l'ho chiesta sul sito dedicato alle sorelle Simili e Gigliola Scandella è stata tanto gentile da scrivermela. 

Copio esattamente quanto ha scritto lei, e che ho eseguito accuratamente.

     NODINI IN PADELLA delle Sorelle Simili

Ingredienti per 30 nodini circa  ( me ne sono venuti 32 )


500 g di farina
( io ho usato farina 0 )
250 g di acqua
25 g di lievito di birra 
50 g di olio d'oliva 
10 g di sale

PER IL CONDIMENTO:

100-150 g di olio extra vergine d'oliva
2 spicchi di aglio (a discrezione anche tritato, insaporisce di più)
2 peperoncini (a discrezione, anche nelle quantità)
6 cucchiai di prezzemolo tritato (in maniera grossolana ... altrimenti tinge troppo il pane )
sale
pepe (se non si mette il peperoncino)


Nota: siccome non avevo il prezzemolo, ho messo qualche piccolo pezzetto di erba cipollina, per un po' di colore verde.

Impastate tutti gli ingredienti fino ad ottenere un impasto morbido ma liscio. Lasciate riposare sotto una ciotola per 30-40 minuti. Formate la solita palla con l'impasto.
Preparate nel frattempo la salsa mescolando l'olio con il prezzemolo, i peperoncini tritati e gli spicchi d'aglio schiacciati.
Una volta lievitato e cresciuto di almeno il doppio, prendete piccole quantità di impasto (io 25 g), senza aggiungere altra farina, formate dei lunghi grissini di 15- 20 cm. Annodateli lasciando ben aperta la parte centrale e posizionateli sul tagliere. Formateli tutti.
Mettete una padella antiaderente sul fuoco e con della carta da cucina unta con un poco di olio strofinatela per ungerla, ora adagiate i piccoli taralli e coprite con il coperchio. Cuocere 4 minuti da una parte e poi 4 dall'altra. Non ci si deve preoccupare se si abbrustoliscono sono una loro particolare caratteristica. Versate l'olio aromatizzato in una teglia e versatevi i nodini appena cotti, aiutandovi con due cucchiai o spatole di legno, rigirateli più volte, scolateli e metteteli in una ciotola.
Procedete con la cottura in due-tre tempi (e l'aromatizzazione di tutti i nodini. Rigirandoli spesso.)


N.B. Usare il fuoco più grande, padella bella calda e poi fuoco al minimo (quando li mettete). Avere la pazienza e il coraggio di aspettare a padella chiusa con il coperchio che si cuociano nei due tempi... senza sbirciare.
Il calore e il vapore/aria calda che si forma all'interno fa lievitare i nodini e cuocere alla perfezione.




sabato 11 gennaio 2020

FIORI A GENNAIO





Il piacere di avere un piccolo giardino che fa splendidi regali in questa stagione...



giovedì 2 gennaio 2020

TORTA ALLA FRAGOLA




Girellando in internet- su " Ricette della nonna "-  sono rimasta colpita da un titolo: torta all'acqua. E pure senza uova... Cosa che mi è necessaria in famiglia da un po' di tempo. Ma all'acqua... miseria pura! 
Ci ho pensato su e ho trovato il modo di renderla più gradevole: in freezer avevo un frullato di fragole del mio orticello; ottimo per sostituire l'acqua. E così è nata questa torta, cotta per comodità nello stampo da plumcake.

     Ingredienti

260 g di frullato di fragole al 10% di zucchero *
115 g di acqua
240 g di zucchero
360 g di farina 0
75 g olio di arachidi
scorza di limone grattugiata
16 g di lievito per dolci

     Procedimento

Mettere direttamente in planetaria il frullato di fragole, l'acqua, l'olio, lo zucchero e la scorza di limone; miscelare molto bene con la foglia finché lo zucchero è sciolto.
Setacciare assieme farina e lievito e versarli un po' alla volta, sempre mescolando accuratamente, nel composto precedente fino a rendere il tutto ben omogeneo. 
Versare il composto in uno stampo rotondo di 20/22 cm di diametro o in uno da plumcake da 24x11 cm, ricoperti di cartaforno. Forno a 170°/180° per circa 60 minuti. Prova stecchino.





Nota* 
Valerio Angelino Catella, a suo tempo, mi aveva detto che il modo migliore per conservare in freezer le fragole è frullarle, aggiungere il 10% del loro peso in zucchero, versarle in un sacchetto da frigo e poi mettere questo sotto vuoto. Devo dire che il sapore si conserva molto bene.

Ancora una nota da parte mia, nonna orgogliosa di cotanto nipote...
Avevo uno zio comandante del Lloyd Triestino. Era bravissimo, a terra, in tanti lavori manuali come per esempio il traforo su legno. Visto che girava il mondo, ogni tanto portava a casa dei bellissimi pezzi di legno pregiato. Me ne sono rimasti alcuni e uno l'ho regalato ad un nipote cui piace lavorare il legno. Ecco: per Natale ho ricevuto, fatto da lui, il vassoio sul quale sono appoggiati dolce e fette... Il colore del legno non è il più adatto a far risaltare il dolce... ma che felicità poter usare il "più bel vassoio in legno del mondo"!!!