Avevo visto su Internet un bellissimo pane uzbeko, dalla forma molto particolare. Mi ha stuzzicato di brutto e ho deciso di copiarlo, o per lo meno di tentare di copiarlo.
Non avevo però intenzione di fare del pane così, ma un dolce tipo brioche. Dovevo comunque trovare un impasto di una certa consistenza per potergli dare la forma e allora... cerca un po' qua e un po' là tra i miei vari libri, ho trovato una ricetta che mi ha dato fiducia.
Il risultato è questo: posso dire che la parte laterale non è tanto male rispetto all'originale, mentre il centro doveva essere incavato e piatto, parecchio più basso della corona circolare esterna.
Il mio dolce, invece, è lievitato benissimo regalandomi una bella cupola...
Eh, ma ci riproverò.
Intanto ho assicurate parecchie colazioni, dal sapore decisamente gradevole!
Ingredienti
500 g farina 00
21 g lievito di birra
80 g zucchero
una bustina di zucchero vanigliato ( 8 g )
2 tuorli
100 g burro morbido
240 ml di latte
pizzico sale
1 tuorlo mescolato con 1 cucchiaio di latte per spennellare
codette
Procedimento
Con una piccola parte della farina, due cucchiai di zucchero, circa tre di latte tiepido e il lievito formare in planetaria un impasto molto morbido e farlo lievitare, coperto. Aggiungere poi tutti gli ingredienti rimasti, mescolando, con la farina buona ultima. Lavorare il tutto a lungo per incordare, finché l'impasto si stacca dalle pareti della planetaria.
A questo punto lavorare a mano l'impasto, pirlare per formare una palla e depositarla su cartaforno, dove rimarrà fino a fine cottura.
Coprire con una ciotola e far lievitare al raddoppio.
Con una lametta incidere - per circa 1,5 cm di profondità - la palla tutto in giro, dall'alto verso il basso, a cominciare da circa 3/4 d'altezza: la cupoletta centrale rimane liscia. Questa va ben schiacciata con forza verso il basso: si forma un incavo orizzontale, rotondo, bello piatto, che tale dovrebbe rimanere...
A me, invece, è gonfiato benissimo nel forno... 😕
Spennellare il dolce, cospargerlo con poche codette e infornare a 180° per circa 30 minuti.
Prova stecchino.
E visto che il dolce ha deciso la forma finale per conto suo, vado contro corrente anch'io. Adesso si usa fotografare appoggiando le cose su tavoli di doghe dall'aspetto piuttosto rustico, con stoffe grezze.
Bene.. ho deciso di rispolverare vecchie usanze. Ricordate il tè con le amiche? Piattini, tovagliette da tè, e magari un liquorino... Servizi "preziosi"...
Ecco qua: la tovaglia l'ho ricamata io, ancora nel periodo scolastico, quando c'era l'ora di economia domestica.
Brava Ruli ! a me non piace per niente lo stile "triste e povero" usato per fotografare i piatti: teglie ammaccate, strofinacci lisi e sfilacciati, superfici con vernice scrostata. Sarebbe il "sabby chic" che di chic non ha proprio niente. Vuoi mettere una bella porcellana e stoffe ricamate ?
RispondiEliminaGrazie per la condivisione dei gusti!
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