Avevo i nipoti a pranzo. Gli gnocchi li hanno preparati loro, su loro precisa richiesta: volevano imparare a farli. Così ho bollito un chilo di patate viola e un chilo di patate bianche ed hanno potuto esercitarsi in due.
Di fare torte o altri dolci non avevo nessuna voglia, ma qualche omlet poteva rappresentare per loro un piacevole finale del pranzo. Sono dolci semplici, tradizionali, molto usati, con diversi ripieni e sfruttatissimi.
La ricetta che ho non è blasonata, ma ottima. Questa la fonte:
Sul fondo della padella ( = Pfanne ) c'è scritto Palatschinken. Ma le palacinke, pure usatissime, sono più grosse perché gli albumi vengono aggiunti alla pastella dopo esser stati sbattuti a neve.
Infatti preferisco fare le palacinke se desidero poi riempirle ad esempio con degli spinaci e ricotta.Ingredienti
125 g farina ( usata 00 perché la 0 era finita )
2 uova
1/8 l di latte ( 125 ml )
1/8 l di panna
buccia di un limone non trattato
una presa di sale
Mescolare latte e panna, aggiungere le uova, il sale e, sempre continuando a mescolare con la frusta, unire la farina e poi la buccia di limone. Quando l'impasto è ben omogeneo metterlo da parte a riposare una mezz'oretta, coperto.
Siccome la pastella mi sembrava troppo densa, ho aggiunto ancora circa 15/20 ml di latte.
Riscaldare una padella da crepes, fuori dal fuoco ungerla con pochissimo burro e versarvi una quantità di pastella tale da formare uno strato molto sottile sul fondo della padella. Dorato da una parte, girare l'omlet e dorarlo ancora. Metterlo su un piatto e impilare tutti gli omlet, man mano che vengono preparati. Ne ho ottenuti quattordici con una padella di 22 cm di diametro.
Farcirli a piacere. Io ho preparato metà con marmellata di fichi e noci e metà con marmellata di susine ( tutte regolarmente fatte in casa, con susine e fichi miei ). Poi si possono arrotolare o piegare in quattro e cospargere di zucchero a velo, anche vanigliato.
E per confermare quanto questi dolcetti siano tradizionali, ecco una poesia in dialetto triestino che li decanta.
LA VITA XE UN OMLET
Quanti omlet che go magnadoe preparado in vita mia!
Mia nona per mi, mula beata,
li fazeva col ripien de marmelata,
mia suocera col strachin
e piegadi a sachetin;
mia mama de spinaze l’ impigniva
e po la li infornava.
Mi, inveze, frizo litri de pastela
che i mii fioi spalma de nutela.
I omlet, per mi che filo su de tuto,
i xe come la vita:
cambia el contenuto
coi tempi o la stagion
ma compagna xe, sempre,
la preparazion.
di Graziella Semacchi Gliubich
Mia madre li faceva con gli albumi montati a neve e venivano soffici e meravigliosi, non metteva la panna, li riempiva di confettura, ricotta zucchero e scorza di limone o quando si rompevano faceva lo s......, non ricordo come si scrive correttamente������
RispondiEliminaIntendi lo Schmarren?..Kaiserschmarren, un dolce squisito!
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