giovedì 15 agosto 2019

OMLET ovvero OMELETTE ovvero CRESPELLE





Avevo i nipoti a pranzo. Gli gnocchi li hanno preparati loro, su loro precisa richiesta: volevano imparare a farli. Così ho bollito un chilo di patate viola e un chilo di patate bianche ed hanno potuto esercitarsi in due. 

Di fare torte o altri dolci non avevo nessuna voglia, ma qualche omlet poteva rappresentare per loro un piacevole finale del pranzo. Sono dolci semplici, tradizionali, molto usati, con diversi ripieni e sfruttatissimi.

La ricetta che ho non è blasonata, ma ottima. Questa la fonte:




Sul fondo della padella ( = Pfanne ) c'è scritto Palatschinken. Ma le palacinke, pure usatissime, sono più grosse perché gli albumi vengono aggiunti alla pastella dopo esser stati sbattuti a neve.
Infatti preferisco fare le palacinke se desidero poi riempirle ad esempio con degli spinaci e ricotta.

     Ingredienti

125 g farina ( usata 00 perché la 0 era finita )
2 uova
1/8 l di latte ( 125 ml )
1/8 l di panna
buccia di un limone non trattato
una presa di sale

Mescolare latte e panna, aggiungere le uova, il sale e, sempre continuando a mescolare con la frusta, unire la farina e poi la buccia di limone. Quando l'impasto è ben omogeneo metterlo da parte a riposare una mezz'oretta, coperto.
Siccome la pastella mi sembrava troppo densa, ho aggiunto ancora circa 15/20 ml di latte.
Riscaldare una padella da crepes, fuori dal fuoco ungerla con pochissimo burro e versarvi una quantità di pastella tale da formare uno strato molto sottile sul fondo della padella. Dorato da una parte, girare l'omlet e dorarlo ancora. Metterlo su un piatto e impilare tutti gli omlet, man mano che vengono preparati. Ne ho ottenuti quattordici con una padella di 22 cm di diametro.

Farcirli a piacere. Io ho preparato metà con marmellata di fichi e noci e metà con marmellata di susine ( tutte regolarmente fatte in casa, con susine  e fichi miei ). Poi si possono arrotolare o piegare in quattro e cospargere di zucchero a velo, anche vanigliato.




E per confermare quanto questi dolcetti siano tradizionali, ecco una poesia in dialetto triestino che li decanta.

LA VITA XE UN OMLET

Quanti omlet che go magnado
e preparado in vita mia!
Mia nona per mi, mula beata,
li fazeva col ripien de marmelata,
mia suocera col strachin
e piegadi a sachetin;
mia mama de spinaze l’ impigniva
e po la li infornava.
Mi, inveze, frizo litri de pastela
che i mii fioi spalma de nutela.
I omlet, per mi che filo su de tuto,
i xe come la vita:
cambia el contenuto
coi tempi o la stagion
ma compagna xe, sempre,
la preparazion.


di Graziella Semacchi Gliubich


2 commenti:

  1. Mia madre li faceva con gli albumi montati a neve e venivano soffici e meravigliosi, non metteva la panna, li riempiva di confettura, ricotta zucchero e scorza di limone o quando si rompevano faceva lo s......, non ricordo come si scrive correttamente������

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    1. Intendi lo Schmarren?..Kaiserschmarren, un dolce squisito!

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