lunedì 10 giugno 2019

UN PIATTO TRADIZIONALE




Il prosciutto cotto, possibilmente in crosta di pane, è un piatto tradizionale che compare in molte occasioni: può essere una merenda, un antipasto con sottaceti e qualche sott'olio, un secondo accompagnato da un contorno; ma soprattutto, a Trieste, è caratteristico della tipica merenda pasquale delle dieci del mattino, unito a fette di pinza, e servito assieme ad uova sode colorate e molto altro.

Deve essere assolutamente tagliato a mano: nessun vero triestino comprerebbe un prosciutto cotto o crudo che non fosse stato tagliato a mano!
Se poi vien servito tiepido, con del cren ( rafano ) fresco grattugiato di su al momento... è davvero una squisitezza: provare per credere!

La poesia seguente elenca tutte le possibilità usate per esprimere un peso...


PARSUTO COTO: VENTIZINQUE DECA

“Taiado a man, vorìa, se no ghe seca,
parsuto coto, ventizinque deca.”

“Eco do eti e mezo, qua, signora!
Cossa ghe servi, la me disi, ancora?”
“Forsi, cussì, la scolti, me xe poco;
zontàr dovessi, penso, ancora un toco.”
“Signora, mi un bon quarto ghe go dado
con la jozèta, rosa, profumado.”
“Xe tropo, alora! No magnemo in venti!
Semo do veci soli, senza denti!”
“Dozento xe e zinquanta grami, siora,
cossa la vol? Che semo qua de un’ora!”
“Ma la xe mato? Lei la me remèna!
Go de magnàr persuto pranzo e zena?”

                                            di Laura Borghi Mestroni

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