domenica 30 dicembre 2018

VIAGIO A FIRENZE


VIAGIO  A  FIRENZE
 
 
Xe andado con la gita organizada
a Firenze, sior Toni, in compagnia.
Xe sta' 'ssai bel, i se la ga spassada.
"Dove i ve ga portado?" "In tratoria.
Zerte bisteche, ara, i me ga dado
grosse do dedi, tenere che mai,
slepe che poche volte go magnado
e non gavemo gnanca speso assai."
"E gavè fato forsi qualche giro?"
"Rente la cesa: là xe caneloni
che te li senti fati col butiro,
no li go mai magnadi cussì boni."
"Gavè visità robe interessanti?"
"Tuti i spaceti, anca i più lontan,
bon abocato xe sto vin del Chianti,
ma devo dir, per mi, meio el teràn."

                                                          Laura Borghi Mestroni
                                                        da "La vita xe un walzer"


domenica 2 dicembre 2018

TORTA E... MERLETTO




L'impasto di una torta precedente mi aveva fatto venire delle idee su possibili variazioni. Così, dopo le dovute meditazioni in proposito, ho scodellato questo dolcetto dall'aspetto ingenuo perché cosparso di zucchero a velo con l'aiuto di un centrino, fatto ad uncinetto tanto tempo fa. Una coccola per il buon giorno di primo mattino.


     Ingredienti

350 g farina 00
150 g fecola
200 g burro
200 g zucchero
2 uova ( m )
150 g farina di nocciole
40 g miele di acacia
8 g lievito in polvere
1 cucchiaino scarso di estratto di vaniglia
sale
200 g di crema di nocciole; uso la Fiat Majani
30 g di nocciole, tostate, pelate e grossolanamente tritate

Ho usato uno stampo quadrato con 20 cm di lato.




     Procedimento

Miscelare il burro tagliato a pezzetti con lo zucchero, le uova, il miele, l'estratto di vaniglia e il sale. A composto omogeneo, aggiungere la farina già mescolata con la fecola, il lievito in polvere e la farina di nocciole. Lavorare l'impasto finchè risulta ben omogeneo.
Dividerlo in due parti. Stendere la prima nello stampo, imburrato e infarinato, o con la base coperta da cartaforno. Livellare. Mescolare la crema di nocciole con le nocciole tritate e spalmarla sul primo strato in modo omogeneo. Coprire con la seconda parte dell'impasto, livellando accuratamente pure questa.
Infornare a 180°, forno statico, per 30/35 minuti.
Lasciare il dolce ad intiepidire nello stampo, quindi sformarlo e farlo raffreddare del tutto su una gratella. Cospargerlo poi di zucchero a velo, ornando a piacere.
Io ho appoggiato sulla superficie un vecchio centrino e poi ho cosparso con zucchero a velo: sono rimaste le impronte. Ho caramellato una nocciola per metterla al centro.




venerdì 30 novembre 2018

UNO SPETTACOLO DELLA NATURA




Sono rimasta senza parole, affascinata da questo incredibile tramonto triestino, visto da casa mia.
Era il primo di novembre.

XE QUA L'INVERNO




Sul sito "Trieste di ieri e di oggi" Walter Coderin ha pubblicato questa poesia, che ho copiato.


Giusta giusta per certi giorni...


XE QUA L’INVERNO

Xe qua l’inverno, fermi pei cantoni
De le contrade, co la su’ foghera
I castagneri brùstola i maroni
E i petorali bòi nela caldiera.

I pagnaroi cuciai sui cornisoni
I guarda malinconichi per tera.
Per zinque mesi adesso semo boni
O neve o bora... e altro no se spera.
Beati quei che pol ben ben taparse
In t’un capoto, o che i sa andove andar
A ristorarse el stòmigo e scaldarse
Ma ghe xe tanti che no pol trovar
Gnanca una strazza per invultizzarse
E un toco de polenta de magnar!
Xe tanti inveze che i ga sie capoti
Le stüe sempre piene de carbon
Galine in te le tecie e vin nei goti
E ’l palco caparado pel veglion;
Epur no i pensa che coi ossi roti
Xe tanti che se buta sul paion
Dopo zenà con due fasoi mal coti
Studiando cossa i ghe dirà al paron
Co ’l vegnarà per incassar l’afito
Del cucio tropo basso per un can
(Chè cola coda el tocarìa el sufito).
Se penso, mi me morsigo le man
Che mondo infame, ma chi mai ga scrito
«Per ti bonboni e per ti gnanca pan!?».

                                                                        Flaminio Cavedali
                                             Trieste, 12 aprile 1870 - Trieste, 13 giugno 1950

mercoledì 28 novembre 2018

IN RENA VECIA


Walter Coderin ha pubblicato questa poesia sul sito di  "Trieste di  ieri e di oggi". Lo ringrazio per avermela fatta conoscere.

IN  RENA VECIA

Sè stufi de teatri e pantomine?
No volè più sintir stonar cantanti?
Ve fa noia veder le balarine
O de sintir zigar i comedianti?
Se volè divertirve senza pena
vignì con mi su pal pontal de Rena.
Che confusion, che ciasso, che bacani,
In teatro no xe scene più bele,
Babe, muli, putei, fioi, gati e cani
I xe tuti strucai come sardele
In casupole strete, alte un taco,
Fate de zerto soto… Marco Caco.
Per le stradele storte e fate a bissa
De continuo le babe le zavata,
I muli i ziga, i canta, i cori, i sbrissa,
I gati cori drio de qualche gata,
E su le porte babe, mame e fioi
Che lata i futuri Renarioi!
Su per la riva po che va’l convento
Xe un continuo zigar de venditori,
‘Na confusion che fa squasi spavento,
Un bestemiar che fa tremar i cori.
Babe che ziga’l loto, pegnarole
Che vendi straze a peso de parole!
Più zo xe’l sorbetier che vendi pana
E ciculata uso cafeteria,
Più in là: zuca-baruca rosta e sana
A un soldo’l toco par la mularia,
Che tuto’l giorno a colpi de bancheto
I fa saltar el soldo pal sorbeto!
Più lontan una baba meti al loto
De pedoci de mar una gran tecia;
“Boni” la ziga “par far el risoto!
Pedoci, novità par Rena Vecia!
Vardeli che bei tochi! che farsora!”
“Chi vol l’89 ch’el vien fora?”
In un canto xe i muli del sasseto
Che i gioga in sconto, par i lampareti;
Più in là tre muli soto d’un mureto
I gioga spana muro coi stecheti;
Le babe pai portoni, no se disi,
Co’ la tombola in man, le neta i bisi!
De qua, de là se senti fis’ci e canti,
Sessolote che urla come mate,
Rider, ciassar, bestemie, zighi e pianti,
Sabater de porte e colpi de zavate,
Muli che se sbarufa pal sasseto
O che scampa davanti’l lampareto!
“Gelati! Frambua, pana e ciculata!”
“Zuca-baruca” “Babe chi ga straze?”
“Limonadaaa! Oh che bona! Oh che gelada!”
“Chi ga ossi? Chi vol el zercastraze?”
Spazacamin!” “El gua” “L’ombrelajo!”
“Conzapignateeee!” “Conzacaldiereeee!”
E fra mezo sti zighi che frastona
Un gran passar de gente, un gran trambusto,
E sora tuto più forte risona
De lontan la campana de San Giusto
E a quei gran colpi che’l batocio mena,
Rimbomba l’aria e par che tremi Rena!
E in sto bordel tre babe ogni matina
I sogni le se conta e le malore
E le studia par far una zinquina,
Giogarla al loto e po diventar siore.
Ma ogni sabo, propio, par malora,
Gnanca uno no vol vignirghe fora!
Sui scuri, su le porte e pai balconi
Come se fussi un giorno de gran festa,
Se vedi biechi, tochi de paioni,
Che pica zo e i casca su la testa.
E po par tuto straze, bande e tole,
che le sta ferme o le camina sole!
Se volè schivar de qualche straza,
Che ve toca la fronte o pur la boca,
Un pàndolo ve capita o la mazza
De qualche mulo e a chi ghe toca… toca!
Andé zercarlo po, se gavè lena,
Par tute le stradele che xe in Rena!
Ma bastarà cussì! Se’ndemo ancòra
Par queste contradele e ste viuzze
Ris’ciaremo de no trovarse fora
O d’esser sofigadi da le spuze
Dei canai, dei zento scovazoni
Spalancadi in mezo dei portoni!
E là sul canton di fronte al Crocefisso
sta Angiolina col suo bel sguardo fisso.
La guarda lontan oltra’l mar zelestin
su la porta del “Bon Zitadin”.
Un aventor ziga: “Un quarto de vin!”
Ma no la lo scolta, la pensa al suo Giovanin…

1903 E. Barison

CROSTATA CHE PENSA DI ESSERE UNA TORTA




Avevo intenzione di fare la solita crostata con una delle tante marmellate preparate la scorsa estate. Ma, intanto che impastavo, mi sono ricordata del libretto di Massari, uscito da poco: il numero due della serie che sta pubblicando, su pasta frolla e crostate. Ho pensato di sfogliarlo per trovare una farcia differente, ma mi sono bloccata a pag 101 sulla " Crostata Italiana ".
Naturalmente avevo già miscelato i miei ingredienti per la frolla... Però che interessante e bella la torta di Massari... ma troppe uova, che in questo momento non posso usare... hmmm...
Insomma ho rischiato, facendo quello che io chiamo un fritto misto: ho semplicemente aggiunto ai miei ingredienti quelli che mi attiravano tanto nel dolce di Massari. 
Il risultato? Di sicuro molto diverso da quello del Maestro, ma anche una crostata decisamente differente dalle solite e molto, molto buona.




     Ingredienti

175 g farina 00 ( ho usato il tipo "griffig" che compro in Austria )
75 g fecola
100 g burro
100 g zucchero
1 uovo ( m )
75 g farina di mandorle
20 g miele di acacia
34 g uvetta ammollata e asciugata
4 g lievito in polvere
vanillina
pizzico sale 

     Procedimento

Sabbiare la farina, già miscelata con la fecola, il lievito e la vanillina, con il burro ridotto a pezzettini. Aggiungere l'uovo sbattuto con lo zucchero- senza montarlo-, il sale, quindi la farina di mandorle e il miele. Lavorare il tutto solo fino ad ottenere un impasto omogeneo; dividerlo all'incirca in tre parti e mescolare l'uvetta solo in una. Imburrare e infarinare uno stampo ( io ho messo sul fondo cartaforno ) da 18 cm di diametro, stendere la prima parte senza uvetta, poi quella con l'uvetta e, infine, l'ultima parte. Livellare con cura. Decorare graffiando la superficie con un pettine adatto, distribuire tutto attorno delle mandorle intere pelate o delle lamelle di mandorle, e infornare a 170° per 25/30 minuti, con forno statico.



mercoledì 7 novembre 2018

TORTA ROVESCIATA DI MELE E CANNELLA





Ho visto in rete un filmato che mostra passo passo come fare questo dolce. Lo chiamano pomposamente Giant Apple Cinnamon Roll: insomma, tradotto per casalinghe,  un gran rotolo di mele e cannella... :-))
Mi ha  terribilmente stuzzicato, ho subito deciso di farlo ed eccolo qua.
Ho studiato con cura quanto mostrano: il filmato è interessante, ma in conclusione lascia molto da vedere ma  assai poche informazioni su ingredienti e su certe modalità. Per cui il risultato dipende quasi tutto dalla mia interpretazione.
Si presenta succulento e la fetta, sotto la superficie, è bella da vedere e decisamente buona!

 

 
Il primo pensiero: l'impasto. 
A questo riguardo le indicazioni del filmato sono molto scarse: serve un impasto dolce. Quale? Si capisce che deve essere un lievitato e vien detto che ne servono 500 g.
Ho deciso per un impasto "anonimo" per non interferire con gli altri sapori; per di più non c'è nessun riferimento al diametro dello stampo. Perciò mi son regolata così:

     Ingredienti

500 g farina 00
50 g zucchero
50 g burro
pizzico sale
250 ml latte
20 g lievito di birra
Miscelare in planetaria la farina con lo zucchero e il sale. Intiepidire il latte e sciogliervi il lievito. Aggiungere in planetaria il burro a pezzetti e poi il latte. Lavorare bene l'impasto, formare una palla e farla lievitare al raddoppio.

Nel frattempo si fanno caramellare delle mele. E qui gli ingredienti sono specificati:

100 g zucchero
170 g burro
5 mele, ( si vedono pelate e tagliate a quarti ); ho usato le Fuji, servono mele sode

Si fa caramellare lo zucchero, si aggiunge il burro e poi le mele. Si mescola il tutto per qualche minuto e le mele rilasciano un po' di sughetto.  Secondo questa quantità, ho dovuto scegliere lo stampo, visto che nel filmato non lo dicono; il più adatto: uno da 27 cm di diametro. Sarebbe stato perfetto da 26 cm, che non ho. Ho fatto anche uno sbaglio: ho usato uno stampo dal bordo apribile, e quando ho messo il dolce in forno, una volta ben riscaldato, il sughetto delle mele se n'è andato sul fondo del forno, caramellando lì con mia somma contentezza. 
Avviso ai naviganti: usate uno stampo intero! E coprite il fondo dello stampo molto fittamente con le mele, se no il rotolo penetra negli interstizi, come è capitato a me per aver usato uno stampo poco poco più grande del necessario.




A questo punto mostrano l'impasto steso col matterello a forma di rettangolo, ma di rettangoli ne usano due. Solo qui ho capito che avrei dovuto avere 1000 g di impasto. Pazienza: avevo due volte 435 g. 
Mi sono venuti due rettagoli di 33 x 28 cm. 
Si vede che i rettangoli vengono spalmati di burro; ho usato:

100 g di burro a pomata in totale per le due parti. 

Poi si vede che cospargono una polvere marroncina: certamente la cannella, ma ci deve essere anche zucchero. Ho preparato in totale:

4 cucchiai colmi di zucchero mescolati con 2 cucchiaini colmi di cannella in polvere 

Forse avrei potuto metterne di più per un colore più intenso, ma avevo paura di esagerare.
I rettangoli, così trattati, vengono divisi, ciascuno, in 4 strisce

 


 E qui il gioco si fa difficile: si tratta di arrotolare strettamente le strisce di tutti e due i rettangoli, una dopo l'altra, per formare un unico grosso rotolo.  Ci vuol pazienza, ma anche determinazione per mantenere il rotolo sufficientemente stretto e regolare. Alla fine si appoggia il rotolo sulle mele, centrandolo.



 
Lo si lascia lievitare ancora, coperto, e quindi si inforna a 180° per circa 40/45 minuti.




Una volta raffreddato, si capovolge il dolce sul piatto da portata.
E' stato gradito...

 

lunedì 5 novembre 2018

PACCHERI AL BERGAMOTTO E PESCE




 
Ho ricevuto in regalo questi paccheri, così speciali.




Il problema era: come condirli? Il pacco riporta pure una ricetta, con ingredienti come succo di bergamotto ( dove trovo un bergamotto fresco da spremere? ), gamberi ( si può... ), burro al caviale ( ? ), caviale ( hmmm... ), brodo di pesce bianco...

Ecco: un sughetto di pesce ci voleva. A casa avevo delle belle alici freschissime ( non proprio pesce bianco ), buon olio evo, aglio, prezzemolo e peperoncino ( ne ho messo poco poco ). Basta scottare le alici, ridotte a filetti, nell'olio con l'aglio e- se piace- il peperoncino, e condire i paccheri cotti al dente, aggiungendo prezzemolo tritato. Se avessi avuto un po' di succo o uno spicchio di bergamotto da aggiungere, il gusto sarebbe stato perfetto.


domenica 28 ottobre 2018

ROTOLO CON ARACHIDI CARAMELLATE





Non so se vi siete accorti... ma a noi piacciono moltissimo rotoli, trecce o simili, farciti in vario modo. Questo è l'ultimo della serie. Ma come si fa a non sentirsi solleticati da una farcia di arachidi caramellate e gocce di cioccolato?
Facile, sufficientemente rapido, e tanto tanto buono: il caramello gli dà una marcia in più.
Ho trovato la ricetta su www.lecker.de. , ma ho un po' modificato il procedimento.

     Ingredienti

500 g farina 00
50 g zucchero
1 bustina di zucchero vanigliato ( io ho messo un po' di estratto di vaniglia )
1 presa di sale
200 ml di latte
25 g lievito di birra
225 g burro
150 g arachidi ( senza scorza e non salate )
150 g zucchero di canna
1/2 cucchiaino sale
100 g mini-gocce di cioccolato
  
     Procedimento

Mescolare nella planetaria la farina, lo zucchero, la vaniglia e il sale. Intiepidire il latte e sciogliervi il lievito. Aggiungere in planetaria 50 g ( presi dal totale ) di burro e il latte col lievito. Lavorare gli ingredienti fino ad ottenere un impasto omogeneo e liscio. Lasciarlo lievitare fino al raddoppio, coperto.
Nel frattempo tritare molto grossolanamente le arachidi. Sciogliere 25 g di burro ( sempre dal totale ) in una padella antiaderente e farvi dorare le arachidi. Versare sulle arachidi 100 g ( dal totale ) di zucchero di canna e, mescolando, far caramellare il tutto aggiungendo anche il sale. Attenzione al caramello: se bruciato, diventa amaro! Versare le arachidi caramellate sul tavolo coperto da cartaforno e con due forchette separarle, in modo da ottenere un insieme ben sbriciolato. Lasciar raffreddare.
Riprendere l'impasto ormai lievitato e, sul tavolo infarinato, lavorarlo col matterello in modo da ottenere un quadrato di circa 50 cm di lato. Sciogliere 100 g di burro ( dal totale ) e spennellare con questi- appena tiepidi- la sfoglia. Distribuire di su le arachidi caramellate e le gocce di cioccolato, quindi arrotolare strettamente il tutto formando un bel rotolo con le estremità ben chiuse. Depositarlo su una teglia da forno, coperta da cartaforno, e farlo lievitare coperto. Qui è già lievitato.

Prima di infornare, spennellarlo con gli ultimi 50 g di burro e cospargerlo con 50 g di zucchero di canna a velo.



Forno a 190° per circa 35/40 minuti. Prova stecchino.

Eccolo sfornato.




Lo zucchero di canna si è un po' caramellato nella parte superiore, contribuendo al sapore particolare di questo dolce.
Una fetta invitante




Con queste quantità viene un dolce... per famiglie numerose. Qui ci sono solo alcune  fette: in totale erano 26 più due "codini", l'iniziale e il finale.




Io le ho avvolte con pellicola una ad una, e le ho congelate. Restano perfette: la sera ne prendo due fuori dal congelatore e il mattino dopo abbiamo il nostro dolce per la colazione.

venerdì 5 ottobre 2018

COTOGNATA





Diverso tempo fa, avevo in giardino un bell'albero di mele cotogne, ora defunto. Naturalmente le avevo sfruttate in vari modi, tra cui la cotognata. Non avevo ancora il blog, ma ho conservato le fotografie della mia produzione.
La ricetta è di una mia cara amica; anche lei manca ormai da tempo.
Così, per ricordare l'amica e il suo prezioso insegnamento, pubblico ora: è anche un modo per non perdere la ricetta, scritta su un logoro foglietto.
Il periodo è quello giusto: le mele cotogne , ora, sono mature.

     Ingredienti

mele cotogne
zucchero
pochissima acqua

     Procedimento

Cuocere le mele intere, buccia compresa, senza farle scuocere e disfare. Sbucciarle e passarle al setaccio; asciugare la polpa a bagnomaria e pesarla. Prendere pari peso di zucchero e fare un caramello dorato con pochissima acqua. Aggiungere le mele, mescolare accuratamente e continuare a cuocere ancora per qualche minuto. Versare il tutto su teglia rivestita da cartaforno, formando uno strato omogeneo. Lasciar consolidare per 24 ore e poi tagliare a cubetti o con gli stampini.




Io, poi, avevo avuto l'idea di immergere alcune figure ottenute nel cioccolato fuso.



giovedì 4 ottobre 2018

DOLCE CON CONFETTURA DI FICHI NOCI E RUM





Ho sempre il problema della panna: ne uso un po' da una confezione, sperando di trovare il motivo per finirla. Ma regolarmente me la dimentico e la butto ( con arrabbiatura ). 
Avevo fatto, tempo fa, il pan di panna di Paoletta, e ci era piaciuto molto. Ho deciso di rifarlo, tenendo presente il solito problema: servono 100 g di panna e me ne avanza un bel po'. Pazienza... Ma qui ho fatto un errore grossolano: ho chiesto al marito di comperarmi una confezione. Con gentilezza e generosità me ne ha portate due! Ed ora??? 
Bene, tutto sta ad attivare l'arte di arrangiarsi; e così è nato un nuovo dolce nel quale sono riuscita ad infilare una intera confezione di panna.  La seconda sta aspettando un altro lampo di genio... ( si fa per dire! )




Molto semplicemente ho modificato la ricetta di Paoletta, sperando in un buon risultato. Devo dire che sono molto soddisfatta.

     Ingredienti

600 g farina 0
250 g panna liquida
100 g latte
20 g burro
80 g zucchero
1 uovo
10 g lievito di birra
10 g sale

Per la farcia

1 vasetto di confettura di fichi con le noci, ( la mia è home made ) mescolata con 2 cucchiai di rum

     Procedimento

Sciogliere il burro nel latte, far intiepidire, versare nella planetaria e aggiungere il lievito, 20 g di zucchero dal totale e l'uovo; miscelare bene quindi unire tanta farina da ottenere un impasto morbido; far lievitare.
Proseguire aggiungendo alternativamente panna, farina e zucchero. Per ultimo il sale. Lavorare l'impasto per renderlo omogeneo, fino ad incordarlo. Lasciarlo lievitare, coperto, fino al raddoppio. 
Versarlo sul tavolo e, senza rilavorarlo, stenderlo col matterello a forma di rettangolo con uno spessore di circa 1/1,5 cm. Distribuire di su la confettura e arrotolare formando un lungo e abbastanza grosso salsicciotto. Poggiarlo su teglia coperta da cartaforno e farlo lievitare nuovamente al raddoppio.
Si può spennellarlo con un tuorlo e un po' di panna ( io ho usato burro fuso ) prima di infornare a 180° per circa 45/50 minuti. Prova stecchino.






VARIAZIONI  SUL  TEMA


Naturalmente era rimasta da consumare la seconda confezione di panna. Senza stare a complicarmi la vita, mi son limitata a fare delle semplici modifiche: stesso impasto, forme diverse.

Ho diviso l'impasto in palline da circa 50 g l'una, ho inserito in ciascuna un cucchiaino da caffè nero di confettura di albicocche, aromatizzata alla lavanda- home made- e infornato sempre a 180° per circa 20/25 minuti. Prima di infornare ho spennellato col latte le palline, messe già a lievitare negli stampini da muffin. Con questa quantità mi sono venuti 21 dolcetti. Ottimi, ma penso che avrei potuto mettere un cucchiaino più abbondante di confettura...




martedì 25 settembre 2018

TORTA DI MELE




Con questa torta ho finito di sfruttare tutte quelle deliziose mele, di diverse qualità, che ho ricevuto in regalo. Naturalmente molte le abbiamo mangiate assaporandole con la buccia, visto che erano bio che più bio non si può. Cosa che non mi sogno di fare con le mele del mercato. E quanto contribuisce al sapore anche la buccia!
In quanto alla ricetta... ho assemblato diversi spunti presi qua e là, mettendoci anche del mio per ottenere qualcosa che mi riuscisse gradevole: normalmente, a parte lo strudel- che adoro-, non mi entusiasmano affatto i dolci con le mele.
Ma devo dire che mi sono abbondantemente ricreduta... La torta è venuta squisita!

     Ingredienti per la base

250 g di farina 00
1 cucchiaino lievito in polvere
75 g zucchero
1 bustina zucchero vanigliato
2 cucchiai di acqua
150 g burro morbido
Mycryo qb

Mescolare tutti gli ingredienti- tranne il Mycryo- e lavorarli fino ad ottenere un impasto omogeneo; farlo riposare in frigorifero per 20 minuti.




 
     Per la farcia di mele

4 mele medie, preferibilmente di diverse qualità
28 g di zucchero
9 g di burro morbidissimo
7 g maizena
pizzico sale
una punta di cucchiaino da caffè nero di noce moscata in polvere
altrettanto di chiodi di garofano in polvere
cannella, quanta la somma dei due precedenti

Pulire, sbucciare le mele, levare il torsolo e tagliarle a fettine sottili; aggiungere tutti gli altri ingredienti e mescolare bene. 

     Per il crumble

150 g zucchero
150 g farina
100 g burro

Mescolare i tre ingredienti.

     Composizione del dolce

Imburrare e infarinare uno stampo di 23 cm di diametro, con fondo amovibile. Stendere l'impasto e inserirlo nello stampo formando tutto in giro un bordo alto circa 3 cm. Cospargere il fondo con un po' di Mycryo, versare la farcia di mele e livellarla. Distribuire il crumble sulle mele e infornare a 180° per circa 50 minuti.





11 luglio '19

Ho rifatto la torta in uno stampo quadrato di 24 cm di lato. Sempre gradevolissima!





PATATE HASSELBACK E SPECK





Tutto si riduce nel cercare patate- sode alla cottura- della forma e dimensione adatte, possibilmente uguali; tagliarle come in fotografia, inserendo ai lati della patata due spessori uguali in modo da non rischiare di tagliarla fino in fondo, e quindi romperla, ( vanno bene anche due manici di cucchiai di legno ); inserire delle fettine di speck dopo aver salato leggermente, cospargere d'olio e arrostire al forno.
Sempre patate arrostite sono... ma si presentano bene. Le ho servite con della semplice salsa di pomodoro: da sole sono asciutte.




giovedì 13 settembre 2018

PANE CON POCO LIEVITO DI BIRRA



 
Normalmente faccio il pane con il lievito madre, ma ho avuto la necessità di farlo con quello che avevo a disposizione e col lievito di birra. Però non ho voluto rinunciare ad una lunga lievitazione, che dà al pane quel tocco in più, ed ecco il risultato.




     Ingredienti

900 g farina 0
300 g farina integrale
5 g lievito di birra
1 cucchiaino abbondante di malto
24 g sale
720 g acqua

     Procedimento

Miscelare in planetaria le due farine e aggiungere 660 g di acqua. A questo punto si potrebbe procedere con l'autolisi, impastando e lasciando riposare per almeno mezz'ora, meglio se un'ora o più. Ma non ho avuto la possibilità di farlo. Continuare aggiungendo il lievito sciolto in poca acqua, il malto e l'acqua rimanente. Impastare bene il tutto, unire il sale e continuare a lavorare l'impasto per circa dieci minuti. Porlo in una ciotola capiente con coperchio e lasciarlo lievitare a temperatura ambiente, ma non calda, per tutta la notte. Se è estate e fa molto caldo, metterlo in frigorifero.
Al mattino lavorare brevemente, a mano, l'impasto per sgonfiarlo ( se era in frigorifero, riportarlo a temperatura ambiente prima di lavorarlo ); dividerlo in otto parti uguali, formare dei panini di forma allungata e porli a lievitare, fino al raddoppio, sulla tavola di legno del pane, poggiati su farina integrale e coperti a campana.
Quando sono lievitati, inciderli con una lametta- profondità di circa 2 cm- e infornare su piastra refrattaria a 240°, abbassando la temperatura a 220°, per circa 25 minuti.







                        20/05/2023

Fatto già più volte in questo modo, ma oggi l'ho fotografato: stesso procedimento solo con farina di grano duro: semola non rimacinata e semola integrale.
Ora uso forno ventilato a 200° per circa 20/25 minuti. 

Mi piace cambiare il tipo di farine per avere sapori di pane diversi. Uso talvolta la farina 0, talvolta la 1, sempre accompagnate da una parte integrale.
 
 



 Non cambio la forma delle pagnottelle perché mi sono utili di questa misura. 





domenica 2 settembre 2018

GELATINA DI UVA






Ho ricevuto in regalo dalla mia vicina, signora Maria, tanta bellissima uva bio, malvasia istriana: è una qualità squisita. Un po' ne abbiamo mangiato, un po'- sgranata- l'ho congelata e col resto ho approfittato per fare della gelatina.
E' un lavoretto di fiducia... e di tanta pazienza: si tratta di sgranare tutta l'uva, già lavata e asciugata, e di ricuperare soltanto il succo, a sua volta filtrato.
Ho un piccolo torchio, usato per ricuperare altri succhi, ma non avevo nessuna voglia di andare a cercarlo. Così ho adoperato il passaverdure, poggiato su un colino a maglie molto strette, il tutto su un recipiente alto e capiente.

     Ingredienti

750 ml di succo d'uva
400 g di zucchero
1 bustina di Fruttapec 2:1
succo di limone qb

     Preparazione

Mescolare i primi tre ingredienti e portarli ad ebollizione, per pochi minuti, schiumando la superficie. A questo punto assaggiare: per me era troppo dolce ( l'uva era già dolcissima di per sè ), così ho aggiunto del succo di limone per aggiustare il sapore, secondo il mio gusto.
Ancora qualche minuto di ebollizione e quindi invasare bollente nei vasetti sterilizzati come nel caso della marmellata.



mercoledì 29 agosto 2018

DUE SIMIL-CONFETTURE CON RUM E SLIVOVIZ ( ZWETSCHGENRÖSTER )





Avevo da tempo letto queste ricette sul mio solito sito preferito di riferimento: Essen und Trinken, e mi ero ripromessa di provarle. Quest'anno, oltre alle mie, ho ricevuto in regalo tante susine della qualità adatta: ecco il momento giusto!
Il termine in tedesco non è traducibile, perciò mi sono arrangiata per far capire di cosa si tratta. Importante è la qualità della frutta; si possono usare anche le prugne, ma il sapore cambia decisamente, come del resto per altre confetture come il Powidl.
La ricetta appartiene alla cucina austriaco-boema; queste " simil-confetture " si usano per accompagnare il dessert, come ad esempio il Kaiserschmarren.
Le susine sono così: piccolette ed oblunghe, con un osso sottile e molto appuntito.





ZWETSCHGENRÖSTER  CON  RUM





     Ingredienti

1,2 kg susine
succo di 1 arancia
250 g zucchero
1 bacca di vaniglia
1 stecca di cannella ( ho messo un cucchiaino ben pieno )
2 cucchiai di rum

     Preparazione

Denocciolare la frutta e tagliarla grossolanamente a pezzi. Metterla in una teglia ed aggiungere la cannella, il succo d'arancia e lo zucchero; tagliare a metà per il lungo la bacca di vaniglia, estrarre i semini ed unire bacca e semi al resto. Mescolare bene e far riposare il tutto per 15 minuti. Quindi portare ad ebollizione su fuoco moderato, e, sempre mescolando, continuare per 40 minuti. Togliere dal fuoco, eliminare la bacca di vaniglia e la stecca di cannella, aggiungere il rum, mescolare accuratamente ed invasare bollente nei vasetti sterilizzati come si fa con la marmellata.





ZWETSCHGENRÖSTER  CON  SLIVOVIZ





     Ingredienti

1,2 kg susine
300 g zucchero
1 cucchiaino di chiodi di garofano in polvere
1 cucchiaino abbondante di cannella
8 cucchiai di Slivoviz ( a Trieste chiamiamo così la grappa ricavata dalle susine )

     Preparazione

Denocciolare e dimezzare la frutta, unire lo zucchero e le spezie e portare ad ebollizione su fuoco moderato per circa 30 minuti, sempre mescolando. Comunque deve addensarsi. Togliere dal fuoco, aggiungere lo Slivoviz, mescolare per bene ed invasare come sopra.

L'aspetto sul piattino è simile al precedente.



mercoledì 22 agosto 2018

CROSTATA CON FICHI





E' il primo anno in cui mi ritrovo ad avere tanti fichi, un po' miei e molti in regalo. Già fatta parecchia confettura, ho voluto provare anche una crostata. 
Fatta velocemente, semplice, ma decisamente molto molto buona.

Per la frolla potete preparare la ricetta che preferite. Di solito uso una ricetta di Artusi, ma questa volta  avevo in freezer un rimasuglio fatto  secondo le indicazioni dell'amica Stefania.

     Ingredienti per la frolla

175 g farina 00
75 g fecola
100 g zucchero
100 g burro
1 uovo
1 cucchiaino di lievito ( che si può omettere )
aroma di limone

Intridere la farina e la fecola col burro, aggiungere l'uovo sbattuto con lo zucchero, poi il resto.

Cuocere la frolla in bianco per 20 minuti a 190°. Estrarre lo stampo dal forno, far raffreddare, cospargere il fondo con del Mycryo, quindi coprirlo con la farcia.

     Ingredienti della farcia

fichi freschi, ben maturi... qb per il vostro stampo
noci grossolanamente tritate, in quantità di 1/4 rispetto al peso dei fichi
zucchero, 1/2 del peso delle noci
un cucchiaino di estratto di vaniglia
un pizzico di sale
1-2 cucchiai di rum
zucchero a velo

     Preparazione

Pelare e spezzettare i fichi. Coprire con poca acqua il fondo di un tegame o di una padella e aggiungere i fichi assieme a tutti gli altri ingredienti, tranne rum e zucchero a velo. Cuocere a calore moderato, continuando a mescolare, fino a raggiungere la consistenza di una densa confettura. Togliere dal fuoco, aggiungere il rum mescolando bene e coprire in modo omogeneo il fondo della crostata. Decorare con dei mezzi fichi affondati nella farcia, cospargere il tutto con dello zucchero a velo e rimettere in forno per altri 20 minuti circa.






domenica 19 agosto 2018

DUE CONFETTURE DI FICHI





Ho ricevuto in regalo da una vicina parecchi dolcissimi fichi, di quelli che, maturi, sono giallo-verdi. Alcuni sono finiti come "assaggi", con gli altri ho fatto due diversi tipi di confettura.

Naturalmente, essendo la prima volta che la faccio con i fichi- non ne ho a sufficienza di miei-, sono andata a documentarmi in letteratura. E tra una ricetta di qua e un consiglio di là, più il mio sistema personale per le confetture, mi sono regolata secondo i nostri gusti.
Sono molto soddisfatta del risultato: l'assaggio finale è stato molto, molto piacevole!
E convinta approvazione pure dal marito...


CONFETTURA  DI  FICHI


Metto, per comodità, gli ingredienti con questa quantità di fichi. Nel caso, basta moltiplicare...

     Ingredienti

2 kg fichi già pelati
300 g acqua
1 cucchiaino estratto di vaniglia
1 pizzico di sale ( consiglio trovato su un libro di Veronelli, e ci sta davvero bene! )
2 bustine di Fruttapec 2:1 
1 kg zucchero ( questa è la quantità prevista dall'uso del Fruttapec 2:1; però non mi piacciono le confetture troppo dolci, e mi son presa la responsabilità di mettere in tutto solo 500 g di zucchero )
Con queste quantità vengono sei vasetti più uno piccolo.

     Preparazione

Dividere in due i fichi per controllare l'interno e metterli in pentola; aggiungere l'acqua, il sale, il Fruttapec, mescolare bene e accendere il fuoco. Portare a ebollizione sempre mescolando finché la frutta appare molto morbida, quasi sfatta. Togliere dal fuoco e frullare col minipimer. Aggiungere lo zucchero e la vaniglia, riportare ad ebollizione per 2/3 minuti e invasare bollente.

In quanto ai vasetti mi regolo così, visto che non mi piace l'idea di bollirli.
Li metto in forno, che poi riscaldo a circa 130°, e li lascio il tempo di preparare la marmellata. Ne estraggo tre alla volta e li riempio con la confettura bollente. A parte avevo già riempito un tappo con alcool da liquori ( o grappa ) : vuoto l'alcool in un altro tappo e chiudo il primo vasetto. Procedo così. Non rovescio i vasetti perché non mi piace sporcare il tappo. Vanno comunque sotto vuoto.


CONFETTURA  DI  FICHI  E  NOCI 




     Ingredienti

2 kg fichi già pelati
300 g acqua
400 g noci tritate grossolanamente
1 pizzico sale
1 cucchiaino abbondante di estratto di vaniglia
2 bustine Fruttapec 2:1
1,2 kg zucchero ( io ho messo 700 g )

     Preparazione

Procedere come in precedenza, aggiungendo in più, dall'inizio, le noci. In questo caso continuare l'ebollizione sempre mescolando finché la frutta è sfatta. Non usare il minipimer perché ci sono le noci. Aggiungere lo zucchero e la vaniglia, riportare ad ebollizione per 2/3 minuti e invasare bollente.