venerdì 29 marzo 2019

CRESPELLE DI PRIMAVERA




Era da un po' di tempo che desideravo fare queste crespelle fiorite, perciò tenevo accuratamente d'occhio i fiori in giardino. Solo che, quando è arrivato finalmente il momento adatto per farle, le violette- quelle tipiche piccoline- erano sfiorite! Ne ho trovata soltanto una, nascosta in un luogo più appartato. Non che mancassero altre viole, anche più appariscenti... Così ho raccolto le viole, le pratoline e qualche foglia di menta; e adesso che scrivo mi son resa conto che potevo usare anche qualche fiore di borragine. Sarà per un'altra volta.
Avevo visto di sfuggita su Pinterest delle foto, troppo piacevoli per non tentare di copiarle in qualche modo.

Poi, per le crespelle, ho una ricetta infallibile di "aristocratica" provenienza...




... che tradotta suona:

125 g farina
2 uova
125 ml (1/8 l ) di latte
125 ml panna
buccia di limone non trattato
una presa di sale

Come farcia: marmellata, crema di ricotta, carne macinata, oppure prosciutto e verdura: è una pastella valida sia per il dolce che per il salato.

Si tratta di mescolare gli ingredienti e poi è bene far riposare il tutto almeno una mezz'oretta. Ungere una padella calda con poco burro, versare la pastella in modo che si distribuisca in modo omogeneo  su tutto il fondo, appoggiare di su i fiori più velocemente possibile e finir di cuocere la crespella dalle due parti.




Per la farcitura ho usato la mia confettura di albicocche all'aroma di lavanda: dovevo restare in tema floreale!




Devo dire: molto soddisfatta!


LA VITA XE UN OMLET
Quanti omlet che go magnado
e preparado in vita mia!
Mia nona per mi, mula beata,
li fazeva col ripien de marmelata,
mia suocera col strachin
e piegadi a sachetin;
mia mama de spinaze l’ impigniva
e po la li infornava.
Mi, inveze, frizo litri de pastela
che i mii fioi spalma de nutela.
I omlet, per mi che filo su de tuto,
i xe come la vita:
cambia el contenuto
coi tempi o la stagion
ma compagna xe, sempre,
la preparazion.


di Graziella Semacchi Gliubich


giovedì 21 marzo 2019

PASTICCIO DI RADICCHIO ROSSO DI TREVISO




Il radicchio rosso tardivo di Treviso mi piace fatto in tutti i modi, da crudo a cotto. Sono bellissimi fiori di un colore e sapore incredibili, ottenuti con una coltivazione molto particolare.




Questa volta l'ho usato per un pasticcio.

     Ingredienti per 2 persone

1 bel cespo polposo
5 cucchiai di panna
pepe e sale
parmigiano grattugiato
maltagliati o pappardelle all'uovo ( non li avevo, ho messo mafalde )
burro
noce moscata
besciamella ( a partire da 10 g di burro, circa; ne ho usato meno ed era poco )

     Procedimento

Lavare il cespo, sgocciolarlo molto bene e togliere la radice. Affettarlo nel senso della lunghezza e disporre le foglie in una pirofila; irrorarle con la panna e cospargere con sale e pepe. Mettere in forno a 200°, coperto, per circa 10 minuti. Non di più: deve solo appassire un po'. Togliere dal forno- che deve rimanere caldo- e cospargere con abbondante parmigiano. Nel frattempo lessare ben al dente la pasta, condirla con una noce di burro e un pizzico di noce moscata. Tagliare a pezzettoni il radicchio e versare di su la pasta, mescolando bene il tutto; legare e coprire con una morbida besciamella, poi rimettere al forno per una lieve gratinatura.
[ Ho preparato troppo poca besciamella, ma era buono lo stesso! ]




lunedì 11 marzo 2019

TORTA GRECA -- STAFIDOPITA




Curiosando in giro per trovare un nuovo dolcetto, mi sono imbattuta in questa ricetta greca- la fonte è sempre assolutamente valida e sicura- trovata qui.
In pratica, ogni sette-dieci giorni sono alla ricerca di qualcosa di nuovo per la colazione, e mi piace cambiare.
Perciò... ecco la stafidopita, o torta all'uvetta, decisamente ottima.

     Ingredienti

40 g di uvetta
40 g di noci già sgusciate
230 g farina 00 + 1 cucchiaino
90 ml olio evo
60 g zucchero semolato
60 ml succo di arancia
1/2 cucchiaino buccia d'arancia bio grattugiata 
60 ml vino bianco
20 ml grappa bianca
1 cucchiaino raso di lievito in polvere
1/2 cucchiaino di bicarbonato di sodio
1/2 cucchiaino di cannella in polvere
1 pizzico abbondante di chiodi di garofano in polvere

     Procedimento

Ammollare l'uvetta per almeno mezz'ora, poi scolarla e asciugarla. Tritarla grossolanamente a coltello e altrettanto fare con le noci. Mescolare i due ingredienti tra loro e con un cucchiaino di farina. Questa aiuta a separare i pezzetti e a distribuirli uniformemente nell'impasto.
Setacciare la farina assieme al lievito.
In una ciotola capiente versare l'olio e lo zucchero e miscelarli bene con una frusta; aggiungere il vino e la grappa. A parte, in un pentolino alto, sciogliere il bicarbonato nel succo d'arancia: attenzione perché forma molta schiuma! Versarli poi nella miscela precedente, unire ancora la cannella e i chiodi di garofano, poi le noci con l'uvetta e, mescolando accuratamente, aggiungere la farina in 2-3 volte. Amalgamare con cura tutti gli ingredienti e versarli in una teglia oliata. Per queste quantità va bene una misura di 25 x 18 cm. Io non l'avevo e ho usato uno stampo di 20,5 x 20,5 cm. Livellare l'impasto, cosa non facile perché è molto appiccicoso, e mettere in forno statico a 180°, sul ripiano di mezzo, per 40/50 minuti. Prova stecchino. Nel caso diventi scuro troppo presto, coprire con un foglio di alluminio.
A dolce freddo, cospargere con zucchero a velo.




PANE CACIO E PEPE




Siccome per fare il pane uso il lievito madre, ogni tanto sbircio sul sito specifico. E quando ho visto questo titolo "Pan brioche saporito -cacio e pepe- " non ho saputo resistere! Ricetta copiata immediatamente da Joe Lipari, nel gruppo " la pasta madre". L'abbinata cacio e pepe, dove naturalmente il cacio sta per pecorino romano, è una delle cose che adoro, a cominciare dagli spaghetti cacio e pepe.
Però ho apportato delle modifiche perchè, più che pan brioche, l'ho visto come pane per tartine, e come tale l'ho preparato.

Sul formato quadrato ho messo la mia salsa di prezzemolo.




     Ingredienti originali e mie modifiche

100 g lievito madre
350 g farina 0
85 ml acqua
100 ml latte
50 ml olio evo
50 g pecorino romano grattugiato
1 uovo--- non l'ho usato
1 cucchiaino sale
1 cucchiaio pepe nero macinato grossolanamente

Per guarnire--- ( non ho fatto nessuna guarnizione a causa degli stampi usati )
1 uovo
1 cucchiaio pepe nero macinato grossolanamente

     Procedimento

Si comincia la sera precedente, per arrostire il pane il giorno dopo.
Sciogliere il lievito madre nella soluzione di acqua e latte, aggiungere la farina e impastare; unire quindi tutti gli altri ingredienti e lavorare l'impasto fino a renderlo ben omogeneo ed elastico. Formare una palla e metterla in una ciotola che possa contenere l'impasto raddoppiato. Coprire e mettere in ambiente fresco per tutta la notte. Al mattino l'impasto dovrebbe essere raddoppiato. Si rilavora brevemente, quindi si formano dei filoncini da mettere negli stampi.



Nello stampo più lungo ( 35 cm ) ho messo 325 g di impasto; ho diviso in due parti il resto, perciò negli stampi più corti ( di 20 e di 21 cm ) sono andati due filoncini di 202 g. Ho unto questi due ultimi stampi con lo staccante per essere sicura di sformare bene.
Forno a 190° per circa 25 minuti. Prova stecchino. Dai due stampi chiusi il pane esce pallido: l'ho sformato e rimesso subito in forno per circa 5 minuti, in modo che possa prendere un po' di colore.

martedì 5 marzo 2019

CROSTATINA DOMENICALE




Semplicissima: frolla a piacere, cotta in bianco per 20 minuti a 190°. Fuori dal forno, base cosparsa con Mycryo. Aggiunti chicchi d'uva e qualche susina dimezzata; l'uva malvasia e le susine le avevo congelate a suo tempo, quando nell'orto avevo tanta frutta. Il tutto cosparso di ottima gelatina di malvasia, naturalmente home made. Preferisco sempre mettere la gelatina sulla frutta al posto della solita crema pasticcera. Ne faccio di vari tipi. Poi di nuovo tutto in forno per altri 20 minuti circa.

BISTECCHE DI CAVOLFIORE




Avevo un bellissimo, freschissimo cavolfiore, quindi urgeva sfruttarlo al meglio in qualche ricetta nuova. Ho trovato questa su "Coquinaria", postata da Betti. Aggiudicata. E molto, molto contenta del risultato.

Si tratta di ricavare delle fette di cavolfiore, cuocerle al forno e servirle poi con un hummus di cavolfiore.

     Procedimento per il cavolfiore

Affettarlo verticalmente ricavando delle fette spesse un paio di centimetri. Ricoprire una teglia con cartaforno, spennellarla con olio e cospargerla di sale e origano. Stendere di su le fette, condirle a loro volta con sale, origano e olio; io ho messo anche un pizzico di pepe. Infornare a 200° per una ventina di minuti, girando le bistecche una volta.

     Hummus di cavolfiore

La ricetta riporta queste proporzioni

600 g di cavolfiore
1 cucchiaino di tahina, sostituibile con semi di sesamo tostati ( ho usato questi ultimi )
1 cucchiaio di succo di limone
1 cucchiaio di olio evo
aglio in polvere ( l'ho messo fresco )
semi di cumino
sale e pepe

Ho usato tutti questi ingredienti, ma in quantità qb, ad assaggio, perché ho sfruttato soltanto quanto mi era avanzato dal cavolfiore, una volta ricavate le fette. Per due persone è stato sufficiente.

     Procedimento

Cuocere a vapore le cimette di cavolfiore per una ventina di minuti. Lasciar intiepidire e frullare. Aggiungere tutti gli altri ingredienti e frullare nuovamente.


Sul piatto: una base di hummus, le bistecche e il condimento ( che io ho tralasciato, accontentandomi dell'hummus; secondo me basta anche così )

     Condimento

capperi, olive, noci tritate, aceto di mele, prezzemolo e un po' di scorza di limone candita.

sabato 2 marzo 2019

FRITOLE




Non esiste Carnevale senza i tipici dolci...
Oggi mi son limitata alle fritole

     Ingredienti

500 g farina 00
90 g zucchero
2 uova
circa 200 ml latte tiepido
50 g lievito di birra
pizzico sale
buccia grattugiata di un limone
100 g uvetta ammollata in 5 cucchiai di rum
1 cucchiaio pinoli
olio di arachidi per friggere

     Procedimento

In una ciotola capiente ( o in planetaria ) sminuzzare il lievito con tre cucchiai di acqua tiepida, aggiungere 4 cucchiai di zucchero- presi dal totale- e mescolare. Sempre mescolando, unire le uova, il sale, la buccia di limone, la farina setacciata, il resto dello zucchero e qb di latte tiepido in modo da ottenere la consistenza di una crema molto densa. A impasto ben omogeneo, che comincia a far bolle, aggiungere ancora l'uvetta e i pinoli, mescolare per distribuirli bene e metterlo a lievitare coperto, fino al raddoppio.
Friggere in olio profondo, a circa 175°, prelevando ogni volta l'impasto con un cucchiaio prima immerso nell'olio bollente. 
Cospargere con zucchero a velo le fritole, una volta intiepidite, e assaporarle subito prima che si raffreddino.




Perdonate le foto orrende, ma non so ancora usare bene la nuova macchinetta fotografica.