Già: " susini ". A Trieste la frutta è maschile...nel dialetto, naturalmente. Ma nessuno si sognerebbe di parlare di gnocchi di " susine ". Stona. Mortificherebbe un piatto tanto tradizionale, di derivazione austro-ungarica.
E' un piatto à double face: può essere servito come primo oppure come dolce, con una piccola aggiunta. Importante è il tipo di frutta: si usano le susine piccole, ovali, blu-violette scure, con osso sottile e appuntito. Ho raccolto oggi le prime e ho subito approfittato per fare questo, che a casa nostra è sempre stato un primo piatto.
Si tratta di fare il solito impasto per gli gnocchi di patate:
Per 1 kg di patate, del tipo farinoso:
circa 250 g di farina ( dipende dalla qualità più o meno asciutta delle patate )
1 uovo
sale
Mentre si cuociono le patate, si preparano i susini: lavati e ben asciugati, si snocciolano senza dividerli completamente in due, e al posto dell'osso si mette un po' di zucchero. Poi si richiude il frutto e lo si avvolge con l'impasto preparato, formando un grosso gnocco rotondo. Bisogna far attenzione a chiuderlo bene, altrimenti cuocendo si apre.
Condimento
Si rosola del pane grattugiato in padella con una noce di burro: 1-1,5 cucchiai colmi per gnocco servito. In questo modo il piatto diventa un primo.
Se alla padella col pane grattugiato si aggiungono zucchero e cannella , si ha il dolce.
" I gnochi de susini " si cuociono per 5-6 minuti, finchè vengono a galla.
Si possono fare anche con le albicocche. Però si usa solo mezza albicocca.
( Diventano " gnochi de armelini " )
Su un libro di Cesare Fonda : "La cucina carsolina", ho trovato questo divertente aneddoto che ho fotografato
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