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giovedì 24 agosto 2023

CONFETTURA DI FICHI AL PEPERONCINO

 

 
Tempo fa avevo trovato al mercato un piccolo vasetto che mi aveva incuriosito: marmellata di fichi piccante al peperoncino. ( Si dovrebbe chiamare confettura... ). L'ho provata su un pecorino stagionato: fantastica! Così ho deciso di prepararmela, visto che in questo momento ho una notevole quantità di fichi in giardino.
Ho letto gli ingredienti del vasetto, ho consultato internet, ho raccolto i miei fichi, misti, un po' neri e un po' verdi e... via con la produzione!

     Ingredienti

650 g fichi  già pelati
7 g senape di Digione
60 g aceto balsamico
120 g zucchero di canna
2 g sale
peperoncino piccante q.b. , secondo il proprio gusto. Io ho messo due piccoli calabresi che coltivo in giardino.
10 g di Fruttapec 4:1

     Procedimento

Frullare tutti gli ingredienti assieme, tranne il Fruttapec. Versare il composto ottenuto in una pentola un po' alta perchè all'ebollizione schizza in giro. Aggiungere il Fruttapec, mescolando per non formare grumi, e portare ad ebollizione. Sempre mescolando, lasciar bollire per tre minuti e spegnere. Riempire vasetti sterilizzati e procedere come normalmente per le marmellate.

Mi sono venuti questi vasetti, più ancora uno già dato a mia figlia.




domenica 10 gennaio 2021

SGOMBRO E PATATE

 


 

E' una ricetta che ho trovato su " grEAT mangiare greco ", fatta e rifatta tante volte perchè davvero molto gradevole.
E' molto semplice e piuttosto rapida; importante è avere degli sgombri freschissimi, pesci che mi piacciono molto.

     Ingredienti

sgombri
1 peperoncino verde piccante ( non avendolo ho messo uno rosso )
olio evo
sale
succo e scorza di un limone bio
timo
una patata tagliata a rondelle sottili

     Procedimento

Una volta puliti i pesci, fare due-tre incisioni diagonali e parallele, poco profonde, sui due lati del pesce. Preparare un'emulsione con l'olio, il succo e la scorza del limone, il sale, il peperoncino tritato e il timo. Mettere sul fondo di una pirofila un po' di emulsione, poi le fette di patate, poggiare di su gli sgombri e versare su tutto il resto dell'emulsione. 
Cuocere in forno a 170° per circa 30 minuti.

venerdì 17 gennaio 2020

NODINI IN PADELLA DELLE SORELLE SIMILI




Sono debitrice delle Sorelle simili: ho il loro primo libro sul pane e da lì ho cominciato la mia produzione casalinga che dura ormai da parecchi anni. Con tanto di lievito madre autoprodotto e tanta soddisfazione.
I nodini in padella li avevo già fatti parecchio tempo fa; poi, come tante cose, li ho dimenticati. Improvvisamente li ho ricordati e mi è venuta una gran voglia di assaporarli di nuovo; però nel libro che ho non è riportata quella ricetta. Così l'ho chiesta sul sito dedicato alle sorelle Simili e Gigliola Scandella è stata tanto gentile da scrivermela. 

Copio esattamente quanto ha scritto lei, e che ho eseguito accuratamente.

     NODINI IN PADELLA delle Sorelle Simili

Ingredienti per 30 nodini circa  ( me ne sono venuti 32 )


500 g di farina
( io ho usato farina 0 )
250 g di acqua
25 g di lievito di birra 
50 g di olio d'oliva 
10 g di sale

PER IL CONDIMENTO:

100-150 g di olio extra vergine d'oliva
2 spicchi di aglio (a discrezione anche tritato, insaporisce di più)
2 peperoncini (a discrezione, anche nelle quantità)
6 cucchiai di prezzemolo tritato (in maniera grossolana ... altrimenti tinge troppo il pane )
sale
pepe (se non si mette il peperoncino)


Nota: siccome non avevo il prezzemolo, ho messo qualche piccolo pezzetto di erba cipollina, per un po' di colore verde.

Impastate tutti gli ingredienti fino ad ottenere un impasto morbido ma liscio. Lasciate riposare sotto una ciotola per 30-40 minuti. Formate la solita palla con l'impasto.
Preparate nel frattempo la salsa mescolando l'olio con il prezzemolo, i peperoncini tritati e gli spicchi d'aglio schiacciati.
Una volta lievitato e cresciuto di almeno il doppio, prendete piccole quantità di impasto (io 25 g), senza aggiungere altra farina, formate dei lunghi grissini di 15- 20 cm. Annodateli lasciando ben aperta la parte centrale e posizionateli sul tagliere. Formateli tutti.
Mettete una padella antiaderente sul fuoco e con della carta da cucina unta con un poco di olio strofinatela per ungerla, ora adagiate i piccoli taralli e coprite con il coperchio. Cuocere 4 minuti da una parte e poi 4 dall'altra. Non ci si deve preoccupare se si abbrustoliscono sono una loro particolare caratteristica. Versate l'olio aromatizzato in una teglia e versatevi i nodini appena cotti, aiutandovi con due cucchiai o spatole di legno, rigirateli più volte, scolateli e metteteli in una ciotola.
Procedete con la cottura in due-tre tempi (e l'aromatizzazione di tutti i nodini. Rigirandoli spesso.)


N.B. Usare il fuoco più grande, padella bella calda e poi fuoco al minimo (quando li mettete). Avere la pazienza e il coraggio di aspettare a padella chiusa con il coperchio che si cuociano nei due tempi... senza sbirciare.
Il calore e il vapore/aria calda che si forma all'interno fa lievitare i nodini e cuocere alla perfezione.




mercoledì 7 febbraio 2018

UN PRIMO SEMPLICE



 
L'ho mangiato per la prima volta tantissimi anni fa, a Roma, in casa di un amico siciliano. Fatto e rifatto, da allora, molto spesso. E' uno di quei piatti veloci, semplici e saporiti per... famiglia. Assolutamente senza pretese, ma molto pratico.

     Ingredienti con quantità qb

peperoni misti, tagliati a piccoli cubetti
filetti d'acciuga sott'olio, al massimo 1 e mezzo a testa
olio
aglio
poco pomodoro o passata, quel tanto da dare un po' di colore
sale
peperoncino

In un tegame mettere olio, aglio e acciughe; rosolare un po' finché le acciughe si sfaldano ed eliminare l'aglio. Aggiungere i peperoni, il pomodoro e il sale e cuocere molto lentamente a fuoco basso. Poco prima di togliere dal fuoco unire un peperoncino piccante.

Eccoli ad inizio cottura



domenica 7 maggio 2017

ALICI : RUSTICHE E VELOCI




Volete fare qualcosa di saporito senza troppo lavoro? Questo piatto è perfetto, rapidissimo e gustoso.

Per due porzioni come questa:

alici freschissime, pulite
olio evo
1 cucchiaio di buon aceto bianco
1 bella foglia di lauro
1 spicchio d'aglio
sale
peperoncino
origano

Mettere le alici in una padella con un po' d'olio, l'aceto, l'aglio e il sale. Cuocere lentamente e, poco prima della completa cottura, aggiungere origano e peperoncino. Servirle naturalmente calde. Con i pesci io riscaldo sempre i piatti che metterò in tavola.

lunedì 21 novembre 2016

PENNETTE LIMONE E NOCI




Ancora un piatto veloce e un po' diverso, ma non per questo meno gradevole. Ho approfittato per farlo visto che ho ricevuto in regalo dei bei limoni assolutamente bio.

     Ingredienti

400 g pennette
2 limoni
un ciuffo di prezzemolo
20 g di gherirgli di noci, grossolanamente tritati
100 g di grana
olio evo
sale
peperoncino

Tritare finemente la buccia gialla dei limoni assieme al prezzemolo. In una zuppiera emulsionare qualche cucchiaio di olio con succo di limone: assaggiare per graduare l'acidità. Aggiungere il peperoncino e mescolare bene. Versarvi le pennette scolate al dente e mescolare accuratamente con il trito di limone, prezzemolo e noci. Servire con una spolverata di grana.

mercoledì 2 marzo 2016

ZUPPA DI FAGIOLI CON L'ORIGANO




Ovvero ... FASUL'  ARR'HANAT' , che è il nome dialettale di questa minestra del paese di Vallesaccarda, nell'Irpinia. E qua devo raccontare una storia simpatica.

C'ERA  UNA  VOLTA....eh, sì, c'era una volta la rivista de "La Cucina Italiana" con Paola Ricas...  che io comperavo regolarmente. Tra i vari, interessanti argomenti, aveva una rubrica: "Ristorante e Territorio", dove di volta in volta raccontava specialità di gente e luoghi.
Mio suocero era nato a Castel Baronia, in provincia di Avellino, come Vallesaccarda. Con mio marito andavamo spesso nella vecchia casa di famiglia, e naturalmente giravamo per i paesi vicini: la zona è bellissima. Così siamo capitati anche a Vallesaccarda e siamo andati a mangiare da "Minicuccio", su segnalazione di un amico del posto. Un ristorante incredibile che un insegnante a riposo aveva saputo trasformare per tramandare le vecchie, autentiche tradizioni del luogo, ricuperando alimenti andati in disuso, addirittura una razza di polli, ed altre cose. In cucina le donne di famiglia, cuoche sopraffine... Si era fatto un nome che arrivava lontano: alcuni, nativi della zona, arrivavano da lui persino dall'America. Punto numero uno.
Una collega di mio marito, deliziosa persona, aveva la sorella che lavorava- guarda la combinazione- nella redazione de "La Cucina Italiana". Punto numero due.
Io non ho fatto niente altro che collegare il punto numero uno con quello numero due...e ho segnalato alla sorella il ristorante. Risultato? Se avete la rivista del febbraio 2000, guardate a pag 19: l'articolo è intitolato "Minicuccio". E la fotografia principale è quella di un bel piatto di zuppa di fagioli e origano.
Ho l'onore di aver ricevuto dal proprietario in persona due ricette: questa della zuppa e un'altra: "Crapett' a la Minicuccio" ( Capretto a la Minicuccio )
E con ciò vi servo la minestra...





Ingredienti per 4 persone

400 g di fagioli cannellini
2 cucchiai abbondanti di origano, sminuzzato tra le mani e non macinato
3 cucchiai di olio evo
4 spicchi d'aglio tagliati a pezzi grandi
1 o 2 peperoncini tagliuzzati
sale a volontà

     Preparazione

Mettere a bagno i fagioli la sera precedente. La mattina dopo lessarli a fuoco lentissimo, senza sale, possibilmente nella pignatta di terracotta, scolare l'acqua senza, però, eliminare la poltiglia di fagioli depositata sul fondo. Versare i fagioli lessati in una pentola munita di coperchio, aggiungendo in ultimo, e tutto a crudo, l'olio, l'origano, l'aglio, il peperoncino e il sale. Coprire la pentola con il coperchio e tenerla, sempre a fuoco lento, per altri cinque minuti.

Se poi i fagioli sono del posto come l'origano e l'olio... il sapore di questa zuppa, dalla semplicità disarmante, è unico.






lunedì 20 aprile 2015

LA SPIRITOSA




La ricetta si chiama proprio così: "la spiritosa" e ha lunga vita. Ce ne parla Matilde Serao nel suo "Ventre di Napoli", indicandola come uno degli economicissimi condimenti dei quali, mettendoli sul pane, si nutriva la plebe napoletana alla fine del 1800. La porzione costava un soldo, cioè la ventesima parte di una lira!




     Ingredienti

300 g carote
2 spicchi aglio
2 cucchiaini origano
sale qb
peperoncino piccante a piacere
100 ml olio evo ( secondo me sono troppi, io metto di meno )
125 ml aceto
62 ml acqua

     Procedimento

Lessare le carote, scolarle e, a seconda della grandezza, tagliarle in più spicchi. Metterle in una insalatiera con sale, origano, aglio ( intero o tritato ) e il peperoncino.
Mettere a bollire l'aceto con l'acqua finchè il liquido si sarà ridotto quasi della metà, versarlo sulle carote e in ultimo aggiungere l'olio. 
Lasciarle marinare almeno qualche ora prima di gustarle.





Sono gustosissime e si possono conservare per parecchi giorni. Possono servire anche come antipasto.

giovedì 6 marzo 2014

TARALLI


 

A  noi piacciono moltissimo,  per cui  ho imparato a farli,  dato che a Trieste non sono molto comuni.
Li  faccio sia piccanti, con polvere di peperoncino,  che  aromatizzati  con finocchio. Ma mentre nel sud d'Italia usano i semi, io invece uso i fiori del finocchio. Me li raccolgo e li faccio seccare. Ho imparato da mia nonna l'usanza istriana del fiore del finocchio. Ho da sempre le piante selvatiche in giardino.  Li preparo anche piccoletti,  come li ho visti in un paese dell'Irpinia.
( cfr. sui fiori : " Fior di finocchio " )
 
        Impasto base

500 g di semola rimacinata
circa 60 ml olio evo
circa 60 ml vino bianco secco
1 cubetto di lievito di birra
11-12 g sale
Si mescola il tutto fino ad ottenere un impasto non troppo morbido. Nel caso aggiungere vino, non più olio.
A questo punto io divido l'impasto in due parti : in una aggiungo il  fiore di finocchio, nell'altra polvere di peperoncino. Formo 2  pagnottelle e le lascio lievitare un'ora.




 

Formo con pazienza tanti piccoli tarallini, li lascio crescere un po' e poi li metto in forno, già riscaldato a 180°, per circa mezz'ora.