domenica 14 febbraio 2016

BISCOTTI ALLA LIQUIRIZIA





Per dir la verità, il loro nome completo è: Krapfen degli Ussari alla liquirizia. Cosa abbiano a che fare gli Ussari con questi biscotti rimane per me un mistero. Resta il fatto che sono senz'altro un po' particolari e molto gradevoli- naturalmente se piace la liquirizia- e friabilissimi.
La cosa buffa è che hanno la stessa forma dei Krapfen Schmitz, di cui ho già parlato, e pure lo stesso appellativo: "Krapfen". A questo punto mi sono incuriosita e ho cominciato a mettere il naso tra i miei vari libri per capire il motivo del nome; ho fatto così delle simpatiche scoperte, ovvero "non c'è niente di nuovo sotto il sole".
Sono andata a ritroso nel tempo:
1) i Krapfen degli Ussari alla liquirizia li ho trovati su un sito tedesco odierno: Essen und Trinken
2) i Krapfen Schmitz ( stessa forma e sempre frollini ) sono precedenti al 1928, data di morte di Italo Svevo, che ha dato loro il suo nome
3) a questo punto vien spontanea una domanda: ci sono, o c'erano, altri Krapfen degli Ussari, o similari?
Sì sì sì sììììì !!!!! Trovati:
1923-- su un libro "Wiener Küche", che era la bibbia della scuola dei cuochi viennesi. Sempre frollini, sempre palline con incavo riempito di marmellata, in più erano cosparsi di mandorle tritate e zucchero
1890-- su un testo della Katharina Prato, altra bibbia della cucina mitteleuropea. Frollini identici ai precedenti, addirittura stesso testo.
Evidentemente la scuola dei cuochi aveva copiato...
... e le cuoche di casa Schmitz avevano copiato modificando di poco la pasta frolla e togliendo le mandorle...
... e il sito tedesco odierno ha aggiunto alla frolla la liquirizia e sostituito la marmellata con la ganache... forma e nome sempre quelli!

[ Per inciso: ho trovato pure un arrosto degli Ussari e un'insalata degli Ussari , 1890. Si vede che all'epoca gli Ussari andavano di moda! ]






     Ingredienti per la frolla

300 g farina
80 g nocciole tritatissime ( ho usato nocciole tostate e spellate )
100 g zucchero
4 cucchiaini di liquirizia ( ho messo in mortaio delle piccole caramelline di pura liquirizia )
sale
200 g di burro freddo
2 tuorli

     Per la ganache

50 g cioccolato fondente
1 cucchiaino burro
60 ml panna liquida





     Procedimento

Mescolare la farina, le nocciole, lo zucchero, la liquirizia, il sale, il burro a tocchetti e i tuorli fino ad ottenere un impasto omogeneo. Coprirlo e metterlo in frigorifero per un'ora.
Ganache: fondere il cioccolato con il burro e versarvi su la panna bollente. Mescolare molto bene.
Dividere in due parti la frolla, formare due rotoli e ricavare da ciascuno 35 palline. Deporle su teglia rivestita da cartaforno, e formare su ciascuna un piccolo incavo. Rimettere in frigorifero per mezz'ora. Infornare a 180° per circa 15 minuti fino a doratura. Far raffreddare nella teglia.
Una volta raffreddata la ganache, ma ancora liquida, riempire gli incavi e lasciarla solidificare.





Con queste quantità vengono 70 biscotti. Il loro vantaggio è che durano molto: dalle 6 alle 8 settimane, se ben conservati nelle solite scatole di latta, con cartaforno tra uno strato e l'altro.







3 commenti:

  1. Bellissima ricetta Daniela! Come sempre aggiungerei!

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  2. Buongiorno, mi chiamo Giusi e ti seguo dai tempi del forum della cucina italiana. Ho provato a fare i tuoi biscotti alla liquirizia ottimi, ma non hanno tenuto la cottura si sono aperti tutti alla fine sembravano un grosso cookies. Ho seguito alla lettera la tua ricetta ma non capisco cosa è successo. Ti ringrazio se mi darai qualche dritta. Ti auguro buone feste. Se mi vorrai rispondere ti do la mia e-mail intercasper@libero.it. Giuseppina

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    1. Ti ho risposto via email, come richiesto. Spero che tu abbia ricevuto.

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